Quel sedici marzo millenovecentosettantotto

Quel sedici marzo millenovecentosettantotto. (…) La radio sulla credenza suona un valzer. Qualche secondo, poi la musica cessa. Strani crepitii. E una voce maschile. “Gentili ascoltatori, siete collegati con la redazione del GR2. Interrompiamo le trasmissioni per una drammatica notizia che ha dell’incredibile: il presidente della Democrazia Cristiana, l’onorevole Aldo Moro, è stato rapito poco…

Mi chiedevo (due)

Mi chiedevo (due). A volte mi ritrovo a pensare certe cose. Ieri, per esempio, mi chiedevo che faccia hanno le persone che scrivono Troia sulle pareti degli ascensori. Che secondo me non sono le stesse persone che disegnano i cazzi.        

C’è stato un periodo

C’è stato un periodo. C’è stato un periodo che vivevo nel paese dei Musoni. Il paese in sé non è che fosse un bel paese, anzi, dal punto di vista edilizio e urbanistico lasciava molto a desiderare, non c’erano autobus né treni, non vi era nato nessun poeta o scrittore famoso, non c’erano scuole, caserme…

Tirare dritto

Tirare dritto. L’altra mattina aspettavo che passasse il 5 alla fermata dell’autobus. E, mentre aspettavo, pensavo allo scorrere dei minuti, alla nostra capacità di percepire il fluire del tempo, che a volte ci sembra lungo, altre breve. Aspettavo e mi chiedevo se poi scorra davvero, il tempo, o se non sia piuttosto una nostra impressione,…

Cose che ho pensato (trentasette)

Cose che ho pensato (trentasette). 206. Una volta ho pensato che anche se era un periodo che non mi arrabbiavo, un po’ mi faceva arrabbiare, il fatto che non mi arrabbiassi. 207. Una volta ho pensato che le cose esistono solo perché le percepiamo. La realtà non esiste, mi era venuto da pensare. Se proprio esiste, è…

Sul tavolo

Sul tavolo. Sul tavolo in questo momento ci sono: un ombrello nero chiuso, un libro intitolato “George Harrison. Living in the materiale world”, un vaso di vetro, 6 tulipani rossi dentro un vaso di vetro, un paio di occhiali con lenti da vista, le chiavi di casa, le chiavi della macchina, un piccolo quaderno per…

Mi chiedevo

Mi chiedevo. A volte mi ritrovo a pensare certe cose. Ieri, per esempio, mi chiedevo che faccia hanno le persone che disegnano cazzi sulle pareti degli ascensori.   nella foto, sono in tre  

Gelati fuori stagione

Gelati fuori stagione. Un periodo mi era venuta voglia di non arrabbiarmi. Nemmeno a guardare le merde di cane lasciate a marcire sul marciapiede. Nemmeno a rispondere al citofono. O a sentire certi discorsi sui sentimenti. Non ne vale la pena, mi dicevo, non ne vale la pena. Me lo dicevo due volte, che non…

Era come il sole, i fiori e la luna

Era come il sole, i fiori e la luna. “Era un gigante, un grande, una grande anima, con tutta l’umanità, tutta l’arguzia e l’umorismo, tutta la saggezza, la spiritualità, il senso comune di un uomo e la compassione per le persone. Ha ispirato l’amore e aveva la forza di un centinaio di uomini. Era come…

Dentro un vaso

Dentro un vaso. “A stare dentro un vaso si finisce per vivere una vita involontaria”, diceva Arturo.     nella foto, filosofia spicciola    

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