Non era mia. Ieri, frugavo tra appunti e fogli vecchi, ho trovato questa cosa scritta a mano, e su una pagina c’era scritto “Non permettete che la volontà sia il giardiniere dell’anima, se non siete certi che è più saggia dell’anima vostra”. Mi è sembrata una frase che ho pensato Però, trentacinque anni fa scrivevo…
Ridere
Ridere. Avevo uno zio che si chiamava Maurizio, ma tutti lo chiamavamo Chicco. Quand’eravamo piccoli, noi nipoti, lui ci caricava sulla sua auto sportiva e ci portava sulla strada in salita tutta curve e tornanti verso Campuomu e al ritorno, in discesa, si lanciava veloce e rideva moltissimo e ci spaventavamo ma ridevamo moltissimo anche…
Relax
Relax. Cagliari, autobus, linea 5. Squilla il telefono. Una serie di sei squilli. Poi altri quattro. Poi altri tre. Infine la tizia seduta a fianco al finestrino risponde. – Ciaoooo! Sì, sì. Eh, sono a Cagliari. Ho dormito a casa di un’amica. Tutto bene. Guarda, mi sento proprio tranquilla. Rilassata. Ieri siamo andate in un…
Sicurissimo
Sicurissimo. Io, quand’ero piccolo e andavo alle elementari, ero convinto che la Scuola elementare Riva di Piazza Garibaldi a Cagliari si chiamasse così in onore di Gigi Riva. E poi ero sicuro, anzi, sicurissimo, che i quattro mori dello stemma sulla maglietta dei calciatori del Cagliari non fossero quattro mori ma quattro Nené visti di…
La manopola
La manopola. Cagliari, autobus. Il tizio sulla settantina, riportino unto e pancia prominente, è seduto a fianco al finestrino e parla al telefono. Di tanto in tanto si tocca la patta dei pantaloni. – E che cosa ci vuoi fare? Non gli puoi tenere rancore. No. Quattrocento, prendo. Adesso… come faccio a tenere, mettere benzina…
Mi sentono tutti
Mi sentono tutti. Cagliari, autobus, linea 1. Il tizio avrà una cinquantina d’anni e mentre parla al telefono si sistema ripetutamente gli occhiali, con l’indice spinge la montatura sul naso, ma quella continua a scivolare sulla punta. Il tono della telefonata è concitato. – Guardi. Mi scusi. No, signorina. Mi lasci parlare. Se io le chiedo…
Due o tre idee
Due o tre idee. Qualche giorno fa ho sentito una trasmissione alla radio, c’era un tizio che parlava di comunità virtuali e cose così, e mi sono venute in mente due o tre idee, ho pensato adesso me le segno da qualche parte, invece non me le sono segnate e dopo, quando ho cercato di…
Io no #52
Io no #52. Diceva “Non parlo di te. Parlo di me”. Io no.
Fatica sprecata
Fatica sprecata. Oggi al risveglio mi sono sentito scemo. E mi è anche venuto il sospetto di esserlo, scemo. Anzi, mi è sembrato più di un semplice sospetto, diciamo quasi una certezza. Proprio scemo scemo. Poi mi sono detto: ma se il matto non sa di essere matto, lo scemo lo sa, di essere scemo?…
Sgomitare
Sgomitare. Mi ricordo di quand’ero ragazzino e andavo a tagliarmi i capelli. Il salone del barbiere era uno spazio ridotto, un bugigattolo, e in fondo al locale c’era una panca sulla quale sedevano i clienti in attesa. Giunto il mio turno, mi sistemavo sulla poltrona, poggiavo i gomiti sui braccioli e aspettavo che il barbiere…