Skyline. La mia impressione è che il bruco mela rovini lo skyline dei caddozzoni che rovinano lo skyline del labirinto del cavalluccio marino che rovina lo skyline del Lido che rovina lo skyline del ripascimento che rovina lo skyline del Poetto.
Quel giorno lì
Quel giorno lì. Io, quel giorno lì di quarant’anni fa, che sembrava un giorno d’estate come gli altri, una mattina qualsiasi, avevo quasi diciott’anni. Quel giorno lì, non ricordo come o da chi appresi la notizia. Forse dalla radio, forse dalla tv. Quel giorno lì, mi ricordo bene dove e cosa. Mi ricordo che ero a casa….
Era la mia bicicletta
Era la mia bicicletta. Era la mia bicicletta, mi verrebbe da dire, parafrasando Antonio Albanese, alias Alex Drastico, e il suo lungo, tragicomico monologo sul cornutazzo che gli ha rubato il motorino. Ecco, caro ladro cornutazzo che mi hai rubato la bicicletta: quella che mi hai portato via era la mia bicicletta, e sappi che tale…
Il suono delle parole
Il suono delle parole. Se conoscessi le lingue straniere, non tutte, almeno il russo o questa lingua slava che parlano i due che mi stanno di fronte, seduti al tavolino, lei che con voce stridula sembra accusare lui di qualcosa, chissà cosa, e lui zitto e a capo chino, lei che da più di venti…
Sporgenze
Sporgenze. Oh, cornacchiasul ramo secco,essa gracchia.Io, racchio,un po’ mi rompo il cacchio,mi avviticchio edi sottecchiguardo scioccoquel tocco di stecco. Sonnecchio,per non sentirmi vecchio.
Nessun vezzo
Nessun vezzo. A un certo punto lei si è alzata e ha spalancato la finestra. Fuori faceva caldo. Lui era seduto lontano, aveva ancora gli occhiali da sole, nessun vezzo da farsi perdonare.– Perché? – le ha chiesto.Lei ha sollevato appena le spalle.– Rancore – ha detto.– Rancore?– Sì. Rancore.Poi ha fatto una pausa e…
Per fortuna (2)
Per fortuna (2). L’altra mattina, mentre camminavo, ho incrociato per strada uno che parlava da solo. Pensavo parlasse al telefono e stesse usando gli auricolari. Per fortuna era soltanto uno che parlava da solo.
Stai zitto
Stai zitto. L’altra sera sull’autobus. Sale una coppia sulla cinquantina. Lui si siede, lei sta in piedi. A un certo punto lui si volta e le borbotta qualcosa. Lei lo guarda, si leva la mascherina e a voce alta gli dice: – Cosa c’è? Zitto! Stai zitto!Segue un altro timido borbottio. – Zitto, ti ho detto! Zitto! Conch’e bassa…
Sopportare
Sopportare. “Ci sono individui costituzionalmente infelici. Strutturalmente. A prescindere da ogni circostanza: infelici. Ogni cambiamento apporta delle varianti, ma sempre all’interno del sistema integrato dell’infelicità. Posso, però, questo sì, affinarne le modalità. Posso sforzarmi di essere infelice ogni volta un po’ meglio – per consapevolezza, ideali, prospettive storiche – di quanto fossi fino a ieri….
Lì per lì
Lì per lì. “Le linee sono momentaneamente occupate, siete pregati di attendere”. Alla voce femminile, lievemente robotica, si alterna una sequenza musicale di dieci secondi, l’intro della Primavera di Vivaldi. La sequenza è ripetuta due volte, poi di nuovo la voce, “Le linee sono momentaneamente occupate”, poi di nuovo Vivaldi, e così via in un…