Appunti (8).
36.
Che poi uno pensa alla fine del mondo e dice: la solita illusione dell’umanità, un attacco di bulimia spirituale.
A prescindere dal fatto che un tempo sarebbe bastata una quartina di Nostradamus, una sola, per farsi un’idea più precisa.
C’è poca chiarezza, da quando hanno delocalizzato la fabbrica delle profezie.
37.
“Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare“, pare sia un libro già cult in America.
Cult, proprio.
Eh, già.
Quel che si dice un appunto inutile.
38.
«Un estroverso guarda all’introverso proprio come gli uomini hanno guardato alle donne fino agli anni sessanta: cittadine di seconda classe. Una discriminazione che produce una colossale perdita di talento, energia e felicità».
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Zanata, ho detto cento volte sul quaderno a righe. E altre cento sul quaderno a quadretti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
Devo smetterla di prendere appunti.
39.
Il mio punto di vista è che non solo sarebbe opportuno ma direi essenzialmente giusto opporre al materialismo e all’utilitarismo un mondo fatto di frugalità, armonia con il prossimo e rispetto dell’ambiente.
Io questo punto di vista me lo porto sempre appresso.
Il casino è tirarlo fuori nel traffico delle venti in città, nello stesso momento in cui una stronza alla guida di una caccola viola metallizzata ti taglia la strada, si ferma in doppia fila e ti fa perdere il verde.
40.
Se Teo mi vede così, un motivo ci sarà.
Un buon motivo, direi.
Comunque sia, mi piace, come mi vede Teo.
Perciò, grazie Teo.
