Quarantacinque per sessantacinque.
Per strada m’ha fermato un vecchietto. Il mento ciondolante, gli tremavano le mani. M’ha guardato dritto negli occhi e m’ha detto: “Ma lei si rende conto in che stato siamo? Si rende conto? Glielo dico io. Penso che il problema, dopo, il problema più grosso, sarà trovare un posto dove gettar via tutti questi stronzi”.
Le dimensioni standard sono 45 centimetri per 65 centimetri. Nei modelli più ridotti anche 37 centrimetri per 61 centimetri.
Alcuni modelli integrati presentano soluzioni uniche, vaso/bidet, riducendo notevolmente gli spazi.
Per quanto riguarda le forme, oltre alle tradizionali, ora ne esistono di diversi tipi: quadrate, rettangolari, pentagonali, esagonali, perfettamente tonde, a parete, persino modelli sospesi da terra.
E insomma.
Per il dopo, dico, parrebbe solo una questione di gusti.
5 Comments
sergiocapp
19 Febbraio 2013 at 17:47deliro, lo so….
Gianni
19 Febbraio 2013 at 18:08Bene! Più siamo, meglio è.
sergiocapp
19 Febbraio 2013 at 17:45Certo che gli stronzi sono fortunati: a loro va il privilegio e l’emozione di un’esperienza sensoriale unica: saggiare le proprietà coprodinamiche dei vari wc: capacità di convogliammento, angolo di incidenza, coefficiente di penetrazione coprodinamico (cxcd), scorrevolezza verso l’abisso, piacevolezza dell’ambiente sifone, taratura ottimale dell’altezza di caduta… insomma, una meraviglia. Peccato che a ognuno sia riservato un solo test, senza possibilità di confronti, altrimenti un phd in stronzodesign avrebbe un valore…
Gianni
19 Febbraio 2013 at 18:07Sergio! Da applausi!
😉
sergiocapp
19 Febbraio 2013 at 18:35😀