Mano nella mano.
Una volta mi hanno chiesto: «Quali sono i tuoi tre film del cuore?».
«Tre film del cuore?».
«Sì, del cuore del cuore».
Tre film del cuore. Eh. Non è facile
Quando me l’hanno chiesto, la prima cosa che ho pensato è che non è mica facile, scegliere tre film, anche se del cuore.
A ogni modo io ne ho scelto tre, perché mi avevano chiesto di sceglierne tre, altrimenti ne avrei scelto pure trenta, tutti e trenta del cuore, per dire.
Il primo che ho scelto è stato “Renaldo and Clara“, film girato e prodotto da Bob Dylan, tra il 1975 e il 1976, durante i concerti della Rolling Thunder Revue, una sorta di circo musicale, una carovana di cantanti e musicisti che toccò decine di città per un totale di quasi sessanta spettacoli. Il film uscì nelle sale nel 1978, una partecipazione anche al Festival di Cannes.
Ottenne giudizi contrastanti, per la maggior parte negativi.
Amo questo film per tre motivi.
1) è un film di Bob Dylan
2) la colonna sonora è meravigliosa
3) la prima volta che l’ho visto avevo diciassette anni, in una piccola sala di via Ospedale, a Cagliari. Era il 1979, proiezione della pellicola in versione integrale: 4 ore con sottotitoli. In sala c’eravamo io e un’altra persona, credo fosse una donna. Indimenticabile, il film. La donna non lo so. Non me ne curai. Ero lì solo per Dylan. E per il film.
Il secondo film che ho scelto è stato “La vita è meravigliosa“, di Frank Capra. Mi piacciono tutti, i film di Capra, ma ho scelto questo – girato nel 1946 – proprio perché si trattava di un film del cuore. Grandissima interpretazione di James Stewart. Impossibile trattenere le lacrime nella scena finale. Credo sia un film del cuore del cuore del cuore perché, nella mia grandiosa e stupefacente ingenuità, spero sempre che il mondo, un giorno, possa essere abitato da milioni di George Bailey. Sarebbe un mondo bellissimo, magari un po’ incasinato, ma di certo un posto migliore per viverci.
Il terzo film che ho scelto è stato “Tempi Moderni“, di Charlie Chaplin.
“Tempi Moderni” è l’ultimo film nel quale compare Charlot. Fu proiettato per la prima volta nel 1936. Io credo di averlo visto in tv, negli anni settanta.
Anche in questo caso si è trattato di una scelta del cuore.
La scena finale, con Charlot e la donna che mano nella mano si incamminano lungo una strada deserta, in aperta campagna, diretti chissà dove, accompagnati da chissà quali speranze e chissà quali illusioni, è una scena così bella che non ha nemmeno senso spiegare.