La Trasmissione Del Pensiero Felice.
L’idea iniziale era quella di scrivere una ventina di righe, giusto qualcosa che, utilizzando un registro ironico e sarcastico, mettesse insieme, in un contesto lievemente surreale, le notizie sulle vertenze sindacali del Sulcis e le decisioni delle autorità preposte circa l’utilizzo dello Stadio (sic) Is Arenas di Quartu per le partite del Cagliari Calcio.
L’idea iniziale era proprio quella di buttar giù un paio di cartelle appena. Per (sor)riderci un po’ su, per sdrammatizzare.
Poi, però, ripensando ai minatori della Carbosulcis, asserragliati sottoterra, vittime di giochi politici ed economici più grandi di loro, e ripensando anche ai lavoratori dell’Alcoa, lasciati alla mercé di tutti – prima di essere definitivamente mandati a fare in culo dagli americani o da chi per loro – devo dire che non me la sono sentita.
Non me la sono sentita di scrivere quelle venti righe dal sapore ironico e sarcastico. M’è sembrato un insulto. Proprio un insulto grande e grosso.
Così come m’è sembrato un insulto grande e grosso, un segno di assoluto spregio nei confronti delle persone e dei lavoratori onesti, la decisione di far giocare a porte chiuse (sic) la partita Cagliari-Atalanta, domenica prossima, allo Stadio (sic) Is Arenas di Quartu.
Queste son cose che, purtroppo, vanno ben oltre l’ironia e il sarcasmo.
Vanno ben oltre.
Da una parte, la protesta legittima di migliaia di lavoratori (annientati nel corso degli anni dall’inerzia della classe politica, sia nazionale sia regionale). Dall’altra, la (pre)potenza di uno pseudo-imprenditore/bauscia, presidente (sic) di una società di calcio che, in barba a regole, regolamenti, leggi, codici e codicilli (e grazie a chissà quali promesse o prebende) dopo aver tanto strepitato, urlato, implorato e pianto, chiede e ottiene (in poche ore) ciò che in un nessun altro paese civile (e di certo meno corrotto) sarebbe mai riuscito a ottenere.
Altro che ironia. Altro che sarcasmo.
L’idea iniziale è così sfumata, travolta da un impeto di stizza e di sdegno.
La prossima volta bisogna che ci stia attento, alle mie idee. Non mi piace che vengano travolte da un impeto di stizza e sdegno.
Non è una bella cosa. Proprio no.
4 Comments
Marcella
3 Settembre 2012 at 16:43parole sante! chapeau!
Gianni
3 Settembre 2012 at 23:34grazie Marcella!
🙂
Luciana
1 Settembre 2012 at 07:24Sai qual è la cosa terrificante? che mi pare che stiamo diventando tutti induisti, vista la rassegnazione con cui accettiamo tutto ciò…
Gianni
2 Settembre 2012 at 07:43Forse sì, forse hai ragione.
Più che di rassegnazione, a volte si tratta di momentanea assenza di energie. Black-out passeggeri, diciamo.
E comunque sia non ho molta voglia di diventare induista.
Non adesso, per lo meno.
🙂