La voce del poeta.
Per l’esame di seconda elementare, perché quando ho frequentato le scuole elementari si dava ancora l’esame per passare dalla seconda alla terza, avevo studiato a memoria la poesia San Martino, una poesia composta l’8 dicembre del 1883 da Giosuè Carducci, che all’epoca aveva 48 anni, un’età ragguardevole, si potrebbe dire. Io, questa poesia, l’avevo studiata a memoria, l’avevo studiata così bene che ancora oggi, se uno mi chiedesse Sai recitare una poesia a memoria?, io risponderei senza alcun dubbio Sì, San Martino, la poesia scritta da Giosuè Carducci quando aveva 48 anni. L’altro giorno, tuttavia, mentre la recitavo tra me e me, in piedi davanti alla fermata dell’autobus, mi sono reso conto che non riuscivo a ricordare due versi, i primi due versi della terza strofa, quelli che dicono
“Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando”
Sono salito sull’autobus che proprio non mi venivano in mente, quei due versi. Continuavo a ripetere tra me e me il terzo verso della terza strofa
“Sta il cacciator fischiando”
“Sta il cacciator fischiando”
“Sta il cacciator fischiando”
“Sta il cacciator fischiando”
“Sta il cacciator fischiando”
“Sta il cacciator fischiando”
e più lo ripetevo più non riuscivo a ricordare i due versi precedenti, perché il pensiero si era come inceppato, la memoria non andava oltre, l’immagine del cacciatore girava in sequenza ciclica, seguendo una traiettoria monotona e senza via d’uscita. Poi da dietro è sbucata una donna anziana con un soprabito azzurro e mi ha chiesto Deve scendere alla prossima? e lì per lì mi è venuta voglia di chiederle Ma cosa succede prima del cacciatore che sta fischiando? Eh? Se lo ricorda? Su, faccia uno sforzo! Perché è cosa difficile da ricordare? E lei, invece, niente, mi ha guardato e ha detto Quindi? Deve scendere sì o no?, ma non sapevo che cosa dire, e infatti non le ho detto nulla. Aveva un’espressione che non mi piaceva, un’espressione irritante. Mi sono seduto e l’ho seguita con lo sguardo mentre scendeva e si allontanava. Un istante dopo ho sentito la voce di Giosuè Carducci che mi diceva Proprio una testa di cazzo, eh?