Come si dice.
L’altro giorno il mio amico, editore e mentore Alessandro, onnipotente di Quarup, in risposta a un mio tweet su non ricordo più che cosa mi ha chiesto “Ma come si dice in campidanese #andràtuttobene?”.
Non sapendo con precisione che cosa rispondergli ho pensato di rivolgere la stessa domanda ai miei contatti su Facebook. Le risposte al mio post «Come si dice in campidanese “andrà tutto bene”?» sono state queste (aggiornate alle 16.25 del 25 marzo 2020):
At andai totu beni.
Tocca tocca?
Ajoò.
Te lo scrivo in privato.
Il Sardo è come il Pellerossa, non si sbilancia mai; eusu a benn’a biri!
Non esiste: i sardi siamo gente pessimista.
Aici e totu.
Salvari’.
A si biri pringiusu.
Booohhh.
A du connosci in su xieu. Deu b’ ollat.
Salludi e cancioffa.
Eh… tocca… ca jei ada andai tottu bei, oja.
Salludi e trigu.
Si dice laiscallonis.
Poba.
Cavallo.
Mi pare “cuddugunnumariaelena”.
Mancaivessiri, ma non so come si scrive.
Everythings gonna be all right (Bob Marley).
Gi passara!
Gi gagasa… (Oxford Style).
Ci at a pentzai Deus.
Deu ollada.
Si narad “app’arrosciu dde d’intendi”.
Aesu a ddu biri.
Campa cuaddu miu finzas a candu fai s’orxiu!
Come quelli che cantavano Bella Calasetta… Banda beni.
A ci intrai!
Non mi fazzasta arriri.
Pigaridda in culu!
At a andai totu beni.
Roglio. Si dice roglio.
Chini non dd’at provau non ddu sciri.
Mi vengono in mente solo cose con parolacce. Quindi stavolta, passo. Aveva ragione la mia insegnante di educazione fisica delle superiori quando diceva che avevo un intercalare grezzo.
Si dice: “tocca, cittirì”.
Santu sezziu in domu.
Si dice “gi cagasa…”.
Deu gi ri d’appu nau, moi arrangiarì.
Gei ‘n di faidi mamma puru de maccarronis.
Si narara: toccaisì is callonisi.
Gi seus a frori?
Il problema è la traduzione di hashtag #.
Gei di passara!
A si biri pringius.
Sa andara de su fumu.
Pighendimì ascallonisi!!!
Ti lu potzo nàrrere in Sardu: at a andare totu bene, ascallonadura!
A si tenni a orus.