Quaderni del coprifuoco (18).
C’è stato un periodo, alla fine degli anni settanta e agli inizi degli anni ottanta, che le foto venivano sviluppate in formato quadrato, non ho mai capito perché, forse all’epoca andava di moda, chi lo sa, tant’è che come tutte le mode, che sono cicliche e quindi ritornano, poi c’è stato il periodo che la gente ha ripreso a scattare le foto quadrate, usando il telefono, però, non più la macchina fotografica.
In quel periodo avevo una macchina fotografica da quattro soldi, non ricordo la marca, forse un’Agfa con ottica a fuoco fisso, e ci facevo delle foto molto storte, i soggetti variavano a seconda di che cosa mi passasse per la testa, potevano essere le punte dei miei stivali o il bucato steso al sole o un banco di nuvole, mai niente di realmente interessante, comunque.
Quel giorno lì, che era un giorno di gennaio dell’ottantaquattro, ho fotografato un comizio a Cagliari. Dalla foto si intuisce che era un comizio del Partito Comunista Italiano. Quello che non si intuisce, la foto è stata scattata con quell’aggeggio da quattro soldi e quindi si vede ciò che si vede, è che sul palco, e chi era lì se lo ricorda molto bene, c’era Enrico Berlinguer. Una persona, per dirla in modo banale, di quelle che non se ne trovano più, come le foto di un tempo: quadrate.