Appositi sostegni.
Cagliari, ieri mattina sull’autobus.
Voci varie, senza volti.
– C’è troppo freddo!
– Eh, ma sed’entra troppa gente poi…
– Ma non si può abbassare, l’aria?
– Guardi, signora, ha detto il telegiornale che domani piove.
– Autista!
– Sì, ma fuori fa caldo.
– Oi mi seu bistìa spullìnca. Innoi esti cosa ‘e si cungelai.
– Caldo, pioggia, vento. E poi la gente si ammala.
– Be’, io scendo. Deve scendere, lei?
– Basta che non spinga, però.
– Autista! Fa freddo!
– Deve suonare la fermata, signora, se vuole scendere.
– Senza appuntellare, però. Po prexeri.
9 Comments
fabio atzori
15 Giugno 2018 at 19:46e dato che ci sono mi metto pure il garofano rosso all’ occhiello. E anche il mossad ha avuto il fatto suo.
Gianni
15 Giugno 2018 at 22:07I controllori resteranno esterrefatti.
fabio atzori
15 Giugno 2018 at 05:19Già. Più precisamente sarò io a vedere te.
Gianni
15 Giugno 2018 at 10:16Parola d’ordine: Bukowski.
Fabio
15 Giugno 2018 at 12:38Controparola henry Miller
Gianni
15 Giugno 2018 at 13:38Il Kgb ci fa un baffo.
fabio
14 Giugno 2018 at 20:40prendo anch’io il bus ogni giorno. La gente è davvero lo spettacolo più bello del mondo. Ed è perfino gratis. L’autore della battuta?
C. B. scontato.
Gianni
14 Giugno 2018 at 21:37Grazie Fabio,
in fondo, siamo tutti bukowskiani. Ci vediamo su qualche autobus.
Anonimo
15 Giugno 2018 at 05:17Già , più precisamente, sarò io a vedere te.