Carteggi (12).
Ciao, la prima parola che mi è venuta in mente è stata Insomma. La seconda, Affezionato. Ce n’era anche una terza, ma al momento non mi va di parlarne. Sono sicuro che la tua collezione di Aggettivi e Avverbi non ne risentirà. Fa freddo, per fortuna. Fuori il rumore delle onde cresce di minuto in minuto, lo sento provenire dalla finestra aperta in camera da letto. Sarebbe anche normale, se non fosse che qui il mare non c’è, non c’è mai stato. Un dettaglio, in fin dei conti. Niente di più. La quarta parola l’ho dimenticata. Forse iniziava con la lettera O, ma non ci giurerei. A ogni modo, mi dirai tu quali sono le novità. Ammesso che ce ne siano. Non ci troverei nulla di strano, per esempio, se mi raccontassi nuovamente del tuo viaggio in Cambogia. In fondo sei una persona noiosa, e questo ce lo siamo sempre detti. Entrambi non abbiamo bisogno di amici, e preferiamo di gran lunga i nemici. Anche questo ce lo siamo sempre detti. Ecco. So già che Di Gran Lunga ti farà storcere il naso. E so anche – guarda come ti conosco bene – che non gradirai Storcere Il Naso. Abbi pazienza ma non ho mai avuto un’immaginazione rigogliosa come la tua. Forse Rigogliosa è la quinta parola. O la sesta, non saprei. A proposito di Rigogliosa, tuo cugino è ancora innamorato di quella scopa spelacchiata? Si è venduto per un piatto di radicchio e una bottiglia di liquore di rape. Che cosa non farebbe per bere. Affari suoi, mi dirai. Certo. Ma sai bene che finirà come quel perverso di suo padre, dentro una vasca da bagno, con il collo tra le cosce di una terapeuta per cani. Fossi in te, li abbandonerei al loro destino. Dopotutto, non sono che una piccolissima parte della tua vita. E no, Piccolissima non è la settima.
A presto.