Carteggi (8).
Ciao, è ferragosto. Lo so che lo sai, ma non importa. Ti scrivo perché ho appena scoperto che la parola parallelepipedo è composta da quindici lettere e sette sillabe. Lo so che lo sai, ma non importa. Una volta a ferragosto ho mangiato un gran numero di polli arrosto, sei o sette, e mi sono sentito male, e da quella volta lì non ho più mangiato polli arrosto. Il giorno è andata così. Sono in spiaggia e c’è abbondanza di polli arrostiti e confezioni di patatine fritte chiuse in sacchetti di plastica rumorosi. Ho appena mangiato il primo pollo e ho le mani unte e appiccicose. Gli ombrelloni sono piantati in circolo e ci sono altre persone che mangiano. Non tira un soffio di vento. Io me ne sto seduto sull’asciugamano, mangio polli arrosto e fisso l’ombelico gommoso della ragazza che mi sta davanti, non conosco il suo nome. Questo mi ricordo, nient’altro: polli arrosto, patatine, sabbia, dita appiccicose e ombelico gommoso. Ma a pensarci bene, quel giorno lì, il giorno che ho mangiato sei o sette polli arrostiti, uno dietro l’altro, le labbra unte e l’olio che come un rigagnolo giallastro scivolava dal mento seguendo le linee del costato, forse non era il giorno di ferragosto. Secondo me era una domenica di giugno. Faceva caldo uguale. E comunque il nuoto è uno sport sano. Lo so che lo sai, ma non importa. Sono sicuro che la prossima lettera sarà meno interessante. Oggi però mi sento bene, mi sento un parallelepipedo. Fammi sapere, ciao.
2 Comments
Tore Pirino
15 Agosto 2018 at 12:07Ah, però! è capitato lo stesso pure a me… forse non erano 7 polli, ma di sicuro erano troppi.
Ahahahaha… buon ferragosto Gianni. E stai lontano da polli, galline, e ombelichi gommosi. Più da questi ultimi…
Gianni
15 Agosto 2018 at 12:08Buon ferragosto Tore, stiamo lontani dai polli, giusto.