Cerchi nell’acqua.
Ho inventato un’app che si scarica sul telefonino e uno basta che clicchi sullo schermo e di colpo i bagnanti sulla spiaggia spariscono. Siccome è un’app intelligente, anzi, intelligentissima, uno può anche selezionare e scegliere di far sparire i bagnanti sardi. E siccome è la più intelligente tra tutte le app, uno può anche selezionare e scegliere di far sparire i bagnanti di Pimentel o, che ne so, di Calasetta o di San Priamo o di Perfugas o perfino di Casteldoria.
Una volta eravamo in spiaggia e lei mi ha detto che le sarebbe piaciuto lanciare un sasso in mare e contare i cerchi nell’acqua. Allora le ho detto che avremmo potuto fare il gioco dei cerchi nell’acqua, che è un gioco molto semplice dove si lanciano dei sassi nell’acqua e chi fa più cerchi esprime un desiderio. Lei mi ha detto che aveva molti desideri ma il desiderio che desiderava maggiormente, in quel momento lì, era il desiderio di baciarmi. Allora, siccome lei era una ragazza che mi andava a genio, le ho detto che anch’io avevo lo stesso desiderio e visto che entrambi desideravamo baciarci forse avremmo potuto fare a meno di giocare al gioco dei cerchi nell’acqua. Lei però mi ha guardato un po’ così e ha detto che non lo sapeva, che magari non era una cosa bella, baciarci. Le ho detto che non riuscivo a seguire il suo ragionamento, che mi sembrava un ragionamento contorto. Lei mi ha detto che se ci fossimo baciati io le avrei potuto contagiare qualche malattia, una trasmissione di virus, ha precisato. E ha aggiunto che anche lei, in modo del tutto innocente e involontario, avrebbe potuto contagiarmi qualche malattia. Allora mi è venuto il malumore e sono rimasto un po’ in silenzio e alla fine le ho detto che, se le cose stavano così, non aveva molto senso giocare al gioco dei cerchi nell’acqua e nemmeno desiderare di baciarci. Lei ha fatto una faccia serissima e in modo semplice e disarmante ha detto che avevo proprio ragione, che il mio non era per nulla un ragionamento contorto. Allora non ho detto niente, ho preso una pietra e l’ho lanciata nell’acqua e ho iniziato a contare i cerchi e quando ho finito di contare i cerchi ho chiuso gli occhi e ho espresso un desiderio e quando ho riaperto gli occhi lei si era levata di torno.
7 Comments
lynDa
12 Agosto 2017 at 09:43Dopodiché lui (Valdo?) si allontana soddisfatto (o dispiaciuto?)fischiettando It ain’t me, babe.
Ma lei era Bianca?
Gianni
12 Agosto 2017 at 10:27Se lui è un Valdo giovanile – ma non è detto – lei comunque non è Bianca: ci sarebbe un’evidente incongruenza temporale-anagrafica.
Forse non è soddisfatto, ma nemmeno dispiaciuto. In fin dei conti, si tratta soltanto di cerchi nell’acqua.
Di sicuro gli viene in mente qualche strofa di Temporary Like Achilles.
lynDa
12 Agosto 2017 at 11:14E’ vero…I dolori del giovane Valdo.
Bianca probabilmente non era ancora nata…
Ma questa povera Lei..sparita tra i cerchi nell’acqua. Forse sarebbe stato meglio un You go your way and I go mine, si sarebbe allontanata affranta canticchiando Love sick e non ci sarebbero stati spargimenti di sangue.
Gianni
13 Agosto 2017 at 10:27Spargimenti di cerchi, tutt’al più 🙂
lynDa
14 Agosto 2017 at 09:14Si apre il cerchio, Lei esce. Si chiude il cerchio 🙂
lynDa
9 Agosto 2017 at 18:25…e quando ho riaperto gli occhi lei giaceva in una pozza d’acqua rosso sangue ché forse la pietra non l’avevo lanciata esattamente in acqua. E ad ogni modo lei si era levata di torno.
In sottofondo una canzone: Blood in my eyes
Gianni
9 Agosto 2017 at 21:12Da “I dolori del giovane Valdo” 🙂
Blood in my eyes, perfetta.