Cose che ho pensato (sei).
36.
Una volta ho pensato a quando Arturo si era fidanzato con due fidanzate. Una si chiamava Beatrice, l’altra Giuliana. Le due non si conoscevano e non sospettavano niente. Arturo era sereno, diceva di amarle entrambe. Una volta a Beatrice le aveva detto “Ti voglio sposare”. A Giuliana no, non gliel’aveva mai detta una cosa del genere. Fatto sta che un giorno Beatrice gli aveva detto “Anch’io ti voglio sposare”. Arturo non aveva battuto ciglio. Avevano programmato la data delle nozze e tutto il resto. Poi il giorno del matrimonio lui l’aveva chiamata e le aveva detto “Mi dispiace ma non ho più voglia di sposarti”. Arturo, quel giorno lì, le aveva lasciate tutte e due, Beatrice e Giuliana, era partito per il Brasile e era rimasto lì più di sei mesi. Poi era tornato. Era molto abbronzato e si era fidanzato con una brasiliana che si chiamava Priscila. Che dopo un po’ lo aveva lasciato per andare a vivere con un tizio che collezionava auto costose.
37.
Una volta ho pensato che in fin dei conti non era colpa di Arturo, anche se ci aveva messo del suo.
38.
Una volta ho pensato di scrivere sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa sempre la stessa cosa.
39.
Una volta ho pensato di fare il calciatore ma il solo pensiero di dovermi allenare mi ha provocato un dolore al polpaccio. Un dolore così forte che sono dovuto rimanere due giorni a riposo, seduto su una poltrona e con i piedi poggiati su un tavolino.
40.
Una volta ho pensato ai primi 50 secondi di “Tell Me Why”, di Neil Young. Sono 50 secondi così belli che li ascolterei 10, 100 volte di fila. Mi servirebbero 5.000 secondi, per ascoltarli 100 volte di fila. Ho fatto il calcolo e 5.000 secondi equivalgono a 83,33333 minuti. Che equivalgono a 1,3888888889 ore. Che equivalgono a 0,0578703704 giorni. Che equivalgono a 0,0082671955 settimane. Che equivalgono a 0,0019012853 mesi. Che equivalgono a 0,0001584404 anni. Così, giusto per essere precisi.
nella foto, sempre la stessa cosa