Cose che ho pensato (venti).
116.
Una volta ho pensato all’intervista che un banchiere italiano, “l’uomo del cerchio sulla sabbia” (sic), ha rilasciato di recente a un quotidiano sardo. Quest’uomo dice, tra l’altro, «La Sardegna è un po’ la mia seconda terra. Ho casa a Porto Rotondo e quando ho cominciato ad andare in vacanza, a 35 anni, ho girato tutte le regioni del Sud, ma ho lasciato la Sardegna per ultima perché sapevo che se ci fossi andato prima, non sarei più andato da nessuna parte. Mi piace il mare sardo la sua varietà di colori che non si trova da nessuna parte al mondo. Mi piacciono le zone interne che hanno una bellezza selvaggia, diversa da qualunque altra regione italiana. Poi mi piacciono i sardi, perché sono un popolo orgoglioso».
117.
Una volta ho pensato di andare in vacanza nella seconda terra. Di lasciare per ultimo l’orgoglio di Porto Rotondo. Di girare la varietà dei sardi. Di trovare la selvatichezza dei colori.
118.
Una volta ho pensato alle zone interne di Porto Rotondo. Alla sardità delle variazioni. Ai colori, così orgogliosi. Ai selvaggi della seconda terra.
119.
Una volta ho pensato alle bellezze dell’orgoglio. Ai rotondi di Porto Selvaggio. Al mare delle zone interne. Al popolo colorato. Non volevo più andare da nessuna parte.
120.
Una volta ho pensato Ma quanto talento ci vuole per mettere in fila uno dietro l’altro così tanti luoghi comuni? Eh? Ma quanto talento ci vuole?
nella foto, sentirsi così