Cose che mi vengono in mente.
A fare il libraio socialmente utile m’è venuto in mente che ci son cose che gli scienziati e gli studiosi dovrebbero starci un po’ dietro, approfondire la materia, far ricerche, intendo.
Una di queste cose, a mio parere, è la geometria libraria.
La geometria libraria, che non so se esista, ma la comunità scientifica secondo me dovrebbe dedicare maggiore attenzione a determinati argomenti, è quella parte della scienza matematica e letteraria che si occupa delle forme dei libri, nel piano stampato e nello spazio testuale, e delle loro mutue relazioni culturali.
La geometria libraria, che non so se esista, ma immagino che presto gli studiosi ci lavoreranno sopra, non va confusa con altre branche o discipline simili. Impilare volumi, accatastare tomi, riordinare opere, ripulire scaffali, per dire, non significa occuparsi di geometria libraria.
Copertine, fascette, occhietti, nervi, pieghe, dorsi, alette e risguardi non sono soltanto copertine, fascette, occhietti, nervi, pieghe, dorsi, alette e risguardi. La pagina di un libro non è soltanto la pagina di un libro.
Dove le logiche euclidee si sovrappongono alla confusione poetica del sapere e della conoscenza, è là che il libro si fa veicolo di gioia soprannaturale e di lussuriosa armonia.
E insomma.
A fare il libraio socialmente utile m’è venuto in mente che la geometria libraria, che forse esiste, secondo me dovrebbero insegnarla a partire dalle scuole elementari.
2 Comments
Katia
23 Marzo 2013 at 17:04complimenti
Gianni
23 Marzo 2013 at 17:45Grazie Katia
😉