Di uno di noi

Di uno di noi.

Cagliari, pomeriggio, autobus linea PF.
Salgono due tizi più sui quaranta che sui trentacinque, uno in tuta da ginnastica, l’altro in abito e camicia. Canticchiano una canzone di Adriano Celentano.
– Questa è la storia…
– Di uno di noi…
– Oh Massi ma la chiamiamo la dottoressa?
– Aspe’ che prendo il telefono. Dammi il numero.
– Tre, tre, nove…
– Tre, tre, nove…
– Sessantatré…
– Sei tre…
– Appu nau sessantatré.
– Eh. Sei tre. Sa propriu cosa.
– Squilla?
– Squilla.
– Questa è la storia…
– Di uno di noi…
– Non risponde?
– Oh, la ghe è una dottoressa. Sarà impegnata.
– Non risponde?
– Squilla e basta.
– Oh Massi. Isbo’ cussa pivella.
– Begli occhi.
– Belle gannedde.
– Eh, bel vestito anche.
– La volevi senza vestito?
– Già ne lascia alla dottoressa.
– Itt’è? Lèggia?
– No, macché.
– La stai chiamando?
– Ti ho detto che non risponde.
– Questa è la storia…
– Di uno di noi…

 

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