Diventa come sei.
Poi è passato uno che non conosco, non l’ho mai visto, non so nemmeno come si chiama, uno sulla quarantina con gli occhiali scuri e la testa squadrata, una specie di cubo con i capelli radi, l’ho sentito che parlava a voce alta al telefono di cose sue, di cose che non mi riguardavano, e lì per lì, per il solo fatto di starsene beatamente a parlare a voce alta dei cazzi suoi, mi è venuta voglia di prenderlo a calci in culo.