Donne, uomini e cani.
L’ho intravista l’altra mattina in quartiere, una donna sulla settantina, minuta e dall’aspetto elegante, indossava degli occhiali da sole e i capelli erano raccolti. Ha attraversato le strisce pedonali e si è avvicinata a un ragazzo che teneva al guinzaglio un cagnolino bianco e nero. La donna, con gentilezza estrema, ha indicato il cane e ha detto “Proprio un bel cane. Mi scusi, come si chiama?”. Poi si è allontanata senza nemmeno attendere la risposta del ragazzo. Ha percorso una decina di metri e si è avvicinata a un tizio in sandali, bermuda e canotteria rossa, aveva la pancia prominente e le braccia pelose e teneva al guinzaglio un barboncino. Lei, sempre con gentilezza estrema, ha indicato il cane e ha detto “Ma che bel cane! Mi scusi, come si chiama?”. Poi si è allontanata senza nemmeno attendere la risposta dell’uomo. Ha attraversato nuovamente le strisce pedonali e ha accelerato il passo puntando dritta verso una donna coi leggins neri che teneva al guinzaglio un chihuahua color crema.