E continuano a chiamarla estate.
Mentre aspettavo l’autobus, alla pensilina si è fermato un uomo sulla cinquantina, occhiali da sole, cappellino bianco e maglietta polo azzurro sbiadito.
Questo viaggio è un calvario, mi ha detto. Ma io non ci torno a casa da quella bagassa. No, no.
Poi si è allontanato a piedi e si è fatto il segno della croce.