Forse sarà così.
Non sarà come una lunga estate gialla, non sarà nemmeno come un piccolo granello di senape. Non so esattamente come sarà. Non è poi così strano. Nessuno sa mai esattamente niente, se è per questo.
Magari salirò in macchina e andrò da qualche parte, metterò il braccio fuori dal finestrino e schiaffeggerò l’aria, dirò qualcosa sottovoce, sussurerò che il mondo è già finito, che è inutile girarci attorno.
Non sarà come l’erba del riposo, non sarà nemmeno una giornata a metà.
Mi fermerò a guardare il fiume che scorre, i manichini di rame distesi sulle sponde dei desideri. Mi sorprenderò a evocare i passaggi intricati e sgocciolanti della felicità.
Non sarà come una poesia impolverata di cipria. Non sarà nemmeno come cercare di assumere il punto di vista di qualcuno. Non sarà niente di tutto ciò.
Forse metterò su un disco, uno di quei dischi in vinile che sanno di buono, che profumano di mistero. Sì, metterò su un disco e ascolterò qualche canzone.
Come diceva Johnny Cash: “Se sento una canzone che mi piace, ci dormo insieme, ci vivo insieme, e mi sveglio con lei. Non importa di chi sia”.
Ecco, oggi forse sarà così.