In certi stati d’animo.
Ogni tanto, non saprei dire sotto quale forma di idea o di raffigurazione mentale, nell’ora che precede il tramonto, in estate, succede che una specie di attesa positiva ed equilibrata si manifesti dal nulla, nel profondo dei miei pensieri, come un’ampia breccia di ottimismo debole e un po’ sconclusionato.
Poi scopro che i cavalieri neri e incappucciati si sono già lanciati al galoppo, e non c’è alcun dubbio che stiano puntando dritti, proprio verso di me. Le loro sagome sembrano lucenti grovigli d’argento e piombo.
Allora mi verso da bere. Aspetto. Guardo il sole che affonda.