Juanne Franziscu.
In questa serata di inizio autunno, arriva una notizia triste. La notizia della morte di Gianfranco Pintore.
Era un ottimo giornalista e scrittore. Era nato a Irgoli, aveva 73 anni.
Lo consideravo una specie di fiero nomade del giornalismo, perché aveva lavorato per un numero infinito di quotidiani, settimanali, riviste, radio, televisioni, siti web.
Era – e lo resterà – assai noto per le sue battaglie a favore della Sardegna e per la promozione, la diffusione e la difesa della lingua sarda.
L’avevo conosciuto molti anni fa a Nuoro, quando era direttore di Telesardegna TV. Di tanto in tanto succedeva che ci incontrassimo, qui, a Cagliari. Era sempre affabile, una persona perbene, oltre che un fine intellettuale. Per alcuni era un pensatore “scomodo”. E questo la dice lunga sulla sua onestà.
Qualche mese fa era rimasto vittima di un “furto informatico”, un hacker s’era impossessato del suo account di posta elettronica. Mi era arrivata una mail a suo nome, una lettera nella quale sosteneva di trovarsi in difficoltà a Londra, o qualcosa del genere, e di aver bisogno di soldi.
Era ovviamente un falso. Allora gli avevo mandato un messaggio privato su Facebook, gli avevo raccontato della mail e tutto il resto. Lui mi aveva risposto che già sapeva, già aveva denunciato la cosa. Ma non era infastidito. Al contrario, era divertito dal fatto che un hacker, o chissà quale entità, si fosse preso la briga di sottrargli l’agenda “virtuale” contenente tutti gli indirizzi di posta elettronica.
Ci eravamo salutati scambiandoci belle parole. In sardo, lui. In italiano, io, per non sfigurare.
Mi capitava spesso di seguire il suo blog, impreziosito da notizie e spunti sempre interessanti. Qualche giorno fa, il sito aveva fatto registrare un numero record di contatti.
Così Gianfranco Pintore scriveva sabato scorso, nel suo ultimo post: “Eris note amus brincadu su millione de bisitas. No isco pro ite, ma so cuntentu“.
Adiosu, Juanne Franziscu.