Lavori 2.0.
Io da grande vorrei fare il domatore di pesche.
Penso sia un bel lavoro. Un gran bel lavoro.
Occorrono pazienza e sacrificio, per fare il domatore di pesche. Poi però i risultati arrivano. Se si ha pazienza. Se c’è sacrificio.
Chissà se bisogna essere iscritti alla camera di commercio, per fare il domatore di pesche.
Potrei aprirmi una partita IVA.
– Buongiorno, desidera?
– Buongiorno, è la camera di commercio?
– Sì, mi dica.
– Sono un domatore di pesche.
– Bene, mi dica.
– Mi chiedevo se occorresse iscriversi al registro di categoria.
– Che cosa glielo fa pensare?
– Niente. Era soltanto una domanda. Grazie, comunque.
Un buon domatore di pesche non deve mangiare pesche. Altrimenti il lavoro va a puttane.
Un buon domatore di pesche deve capire la psicologia della pesca. Altrimenti il lavoro va a puttane.
Un buon domatore di pesche deve saper dire Hop! Hop! Hop! alla pesca che salta sulle spalle dell’altra pesca che salta sulle spalle dell’altra pesca. Altrimenti il lavoro va a puttane.
Io penso che si guadagni bene, a fare il domatore di pesche.
Certo, finita la stagione, finito il lavoro. Ma questo succede per tanti altri lavori.
Anche i domatori di meloni, una volta finita la stagione, stanno lì con le mani in mano. Oppure si iscrivono alle liste di disoccupazione.