L’inconsapevolezza del ridicolo.
Lo so che dire grazie può sembrare banale, ma a volte anche la banalità è necessaria. Perciò voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno inviato messaggi (pubblici e privati) di sostegno, di simpatia e di apprezzamento.
E ringrazio in particolare Vito Biolchini, che è stato assai generoso offrendomi solidarietà, spazio e preziose parole d’affetto e di stima. Avendo lavorato insieme per un certo periodo, vi posso assicurare che lui è proprio così: un giornalista vero (evito una lunga schiera di ulteriori, benevoli aggettivi per non esser tacciato di leziosità o piaggeria).
Premesso questo, oggi per me e per i colleghi di Sardegna 1 (giornalisti e non) è giornata di sciopero. Oggi facciamo notizia noi. Noi che in genere siamo abituati a raccontare gli scioperi, le proteste e la disperazione degli “altri”.
E mentre rifletto sul fatto che la vertenza Sardegna 1 sarà una vertenza non facile (è una vertenza che, purtroppo, dura da almeno sei anni, se non di più – e un’idea su come andrà a finire me la sono fatta, e non è un’idea piacevole) il mio pensiero va ai tanti giornalisti che vivono una situazione simile alla nostra, ai giornalisti disoccupati, ai giornalisti che vengono emarginati nelle redazioni, ai giornalisti non utilizzati o sotto utilizzati, impegnati (quando va bene) in servizi che non appartengono alle loro competenze specifiche, ai giornalisti precari che si sbattono ogni santo giorno per raggranellare stipendi (stipendi?) da fame, ai giornalisti che nemmeno riescono a essere precari, e anche a quei giornalisti che se ne fregano (ce ne sono, ce ne sono) e che per principio, o per scelta, o per comodità, o peggio ancora per rassegnazione, stanno sempre e comunque dalla parte dell’editore, o del padrone che dir si voglia.
Ecco, mi fermo qui, altrimenti finisce che qualche altro padrone-banchiere o qualche altro pseudo-editore, rivolgendosi ai propri dipendenti (da mesi senza salario) se ne esca con un: “forse non vi siete accorti che il mondo è cambiato”.
A questo siamo arrivati: all’inconsapevolezza del ridicolo.
Per tutto il resto, ovviamente, c’è la “Preghiera del Giornalista”.
Amen.
Link utili:
“A Sardegna 1 la crisi non finisce mai”