Marzo (1).
Ah, marzo.
Quando uno dice marzo, vuol dire che è marzo. C’è ben poco da aggiungere.
E insomma.
Ogni volta che arriva il mese di marzo mi viene in mente come ci sia davvero ben poco da aggiungere. Basta il nome: marzo.
Ecco, l’ho detto. C’è ben poco da aggiungere.
E insomma.
Io mi diverto molto. A marzo. Oh, mi diverto tanto. Ridacchio, quasi. Ché ridere si ride a giugno. A marzo no. A marzo di ridacchia, di quando in quando, lì per lì.
E si sta di buonumore. A marzo. Oh, se si sta. Eccome se si sta.
E insomma.
Forse è per questo che c’è ben poco da aggiungere.
A marzo ci si sveglia sempre storti. Pensieri storti. Idee storte. Giornate storte.
Ah, ma per fortuna che c’è marzo. Ci pensa lui a raddrizzarle, le giornate storte.
Perchè le cose vanno così. Vanno proprio così.
Ci si diverte, in fin dei conti, a marzo. Oh, come ci si diverte. C’è ben poco da aggiungere.