Nero su bianco.
L’altra sera sono andato a fare una passeggiata con Oscar, un mio amico ragioniere che ha letto tutti i miei libri, che non sono molti comunque, che ha letto tutti i miei racconti, che non sono molti comunque, che legge tutto ciò che scrivo, che non è molto comunque, che quando gli parlo mi ascolta con molta, anche troppa attenzione, mi sembra, che fa dei ragionamenti critici e sempre molto pertinenti sulle cose che scrivo e secondo lui dovrei scrivere un libro di poesie surrealiste, anzi un libro di canzoni dadaiste non cantabili, che non gli ho mai chiesto che cosa intenda per canzoni dadaiste non cantabili, e prima o poi glielo chiederò, anche se un’idea me lo sono fatta comunque. A un certo punto, mentre camminavamo senza aver fissato una meta precisa, abbiamo incontrato una sua amica, una tizia vestita di bianco, i pantaloni bianchi, la maglietta bianca, anche le scarpe erano bianche. Oscar me l’ha presentata, lei ha detto “Piacere, Renata”, io le ho detto “Piacere, Gianni”. Poi si sono messi a parlare di bilanci, contabilità e questioni fiscali, per cui ne ho dedotto che anche Renata fosse una ragioniera. Sono rimasti più di venti minuti a parlare di fatture, sistemi di costo e centri di spesa, e siccome di conti e bilanci non ne capisco nulla me ne sono stato zitto. Poi lui ha cambiato argomento e le ha chiesto se avesse mai letto un mio libro e lei ha detto che non sapeva chi fossi. Allora Oscar le ha detto che scrivo e le ha consigliato di leggere le cose che scrivo. Lei ha fatto una faccia non saprei dire come e ha detto che avrebbe letto qualcosa, prima o poi, anzi avrebbe fatto una full immersion nelle cose che scrivo. L’ha detto due volte, full immersion. Allora mi sono depresso. All’inizio mi sono depresso molto. Poi però la depressione mi ha passata. Così ho preso dalla tasca della giacca un pennarello e ho cominciato a fare delle righe nere sulla maglietta bianca dell’amica di Oscar e anche sui pantaloni bianchi. Mi dispiace che sia andata via di fretta prima che riuscissi a farle delle righe nere anche sulle scarpe.