Non c’è altra spiegazione.
Poco fa stavo riflettendo su alcuni pensieri che non riuscivo a mettere a fuoco, pensieri complicati come i tempi che viviamo, e a un certo punto mi è venuto in mente che non mi è ancora capitato che mi sia messo a scrivere di cani, o di gatti. Poi però mi sono ricordato che non è vero, che c’è Marcel Proust, il cane di Arturo, che qualcosa su di lui l’ho già scritta. Anche se in effetti mi sembra riduttivo definire Marcel Proust un cane. Lui è molto più di un cane, come tutti i cani del resto. A ogni modo, cani o non cani, quei pensieri alla fine non sono riuscito a metterli a fuoco. Secondo me, è dovuto al fatto che la realtà, la situazione, tutte le cose, ormai sono andate abbondantemente oltre la mia capacità di comprensione. Tutto qui, non c’è altra spiegazione.
“Portrait de Marcel Proust”, 1892, di Jacques-Émile Blanche