Non si cambia.
Siamo stati figli della bellezza
Con le ginocchia sbucciate & le mani molate sulle pietre sconnesse del cortile
Siamo stati figli della gentilezza
Sulla panchina sotto la jacaranda & la luce bianca oltre le facciate dei palazzi
Siamo stati figli del sole di marzo
Tra i profumi del tempo & poche rane nello stagno