Significati.
Forse ho inventato una parola nuova. In effetti non so se già esista, non ho controllato, ma penso di no. La parola che ho inventato si chiama “grumore”. E siccome l’ho inventata, d’ora in avanti non la metterò più tra virgolette, non ce n’è alcun bisogno.
Grumore ancora non so bene che cosa significhi, ma un’idea ce l’ho. Potrebbe avere diversi significati. Uno di questi ha a che fare con i grumi di rumore, quei piccoli ammassi di sostanza sonora che mi infastidiscono, soprattutto la mattina mentre faccio colazione. Avere le orecchie intasate di grumori può risultare molto fastidioso.
Un altro significato potrebbe avere a che fare con i grumi di umore, quei coaguli dell’animo che non sai mai da che parte stiano. Un giorno ti svegli e dentro la testa si agitano grumori capricciosi o indolenti. Un altro apri gli occhi e sai già che frotte di grumori ostili ti si appiccicheranno alla pelle e non se ne andranno via. Se invece ti viene da ridere all’improvviso, a volte senza motivo apparente, è probabile che da qualche parte, dentro di te, abbia fatto la tana qualche condensato di esperienze appaganti. Non è sempre una cosa buona, sia chiaro. Ma pazienza, bisogna farsene una ragione.
