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Musica martellante

Musica martellante. Passavo davanti a un negozio di abbigliamento, uno di quei negozi che hanno in vetrina manichini vestiti di tutto punto, e da dentro il locale veniva fuori una musica martellante che si sentiva anche a trenta metri di distanza, e il testo di questa canzone dalla musica martellante diceva “mi pare scemo /…

Non c’è problema

Non c’è problema. – Buongiorno signor Melis. – Mi chiamo Mulas, non Melis. – Oh, mi scusi signor Mulas. – Non c’è problema, tanto io lo so come mi chiamo.  

Qualcuno per strada

Qualcuno per strada. Le allergie sono quella cosa che quando incontro qualcuno per strada e mi chiede “Ma sei raffreddato?” io rispondo “No, mi sono operato al naso per avere lo stesso timbro vocale di Bob Dylan nel periodo di Nashville Skyline”.  

Brave persone

Brave persone. Questa mattina canticchiavo una canzone che ho inventato mentre camminavo e il ritornello faceva “Siam brave persone, siam brave persone, siam brave persone, siam brave persone”. Il resto l’ho dimenticato.  

A furia

A furia. A furia di fare troppi ragionamenti mi sembra di avere iniziato a sragionare. Che magari non è una cosa preoccupante. Un po’ come guardare in faccia l’infattibile.  

Sempre a proposito di invenzioni

Sempre a proposito di invenzioni. Nel sogno che ho sognato ieri notte inventavo un’invenzione che avrebbe reso felici centinaia di milioni di persone. Stamattina ci ho riflettuto a lungo. Era una coglionata. Non il sogno, l’invenzione. E comunque ci sono moltissime persone che non hanno voglia di essere felici. Be’, si è fatto tardi.  

Io no #28

Io no #28. Diceva sempre non lo so, non lo so, non lo so. Io no.  

Canzoni nella testa (9)

Canzoni nella testa (9). L’altra mattina avevo nella testa una canzone di Pino Daniele, “Se Tu Fossi Qui”, una canzone vecchia di vent’anni. Perché ce l’avessi nella testa, non lo so. A volte le canzoni fanno così, ti entrano nella testa e ci fanno la tana, vai a sapere come e perché. C’è rimasta tutta…

Cose che ho pensato (trentanove)

Cose che ho pensato (trentanove). 216. Una volta ho pensato di essere una pala eolica. Ero lì che giravo, giravo, giravo ma non succedeva niente, non si accendeva nemmeno una lampadina. Poi si è avvicinato Arturo e mi ha detto che gli sembravo un coglione, anzi, due coglioni.  

Mi sfuggono

Mi sfuggono. Mi sfuggono due o tre cose. Anche quattro. Forse cinque. Non è detto che siano sei. O sette. E se fossero otto? Magari nove. Non più di dieci, però. Undici al massimo. Dodici esagerando. Tredici va’. Potrei arrivare a quattordici. A quel punto non mi sorprenderei se fossero perfino quindici. Mi sfuggono parecchie…

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