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Traslocare #8

Traslocare #8. Traslocare significa dover sbrigare un sacco di pratiche e fare la fila negli uffici pubblici. Questa mattina una vecchietta ha cercato di saltare la coda umana e si è infilata di traverso sostenendo che lei comunque c’era da prima e si era spostata un attimo per telefonare. La coda umana, in considerazione del…

Traslocare #7

Traslocare #7. Traslocare significa aprire scatole impolverate, scovare vecchie cose e ritrovarsi dentro una macchina del tempo. Questa foto è stata scattata nel ’75, o giù di lì. Non ricordo con precisione che tipo di macchina fosse, mi sembra una Agfamatic. Il bianco e nero era una mia scelta, non tanto estetica quanto economica: lo…

Traslocare #5

Traslocare #5. Traslocare significa non avere tempo che per traslocare. Anche se prima per sbaglio ho scritto trascolare, che anche se non esiste mi sembra un bel verbo, trascolare, secondo me rende l’idea.    

Dalle gambe in su

Dalle gambe in su. Cagliari, autobus CTM, linea 6. Dall’impianto di riscaldamento esce aria fredda. I viaggiatori rumoreggiano, più o meno garbatamente. – Oh autista, serramì sa sibbèria! – Mi seu cungelendi is gambas, po no nai atru. – Itt’atru si stari cungelendi, signora? – Su pillittu! – Ebba’, de candu deppiressi cungelau!    

L’Africa, il petrolio e lo chauffeur

L’Africa, il petrolio e lo chauffeur. Cagliari, ore 9 e 15. L’autobus è semivuoto. I due sono seduti uno di fronte all’altro. – E tu di dove sei? Nigeriano? – No. Io del Ghana. – Eh. Deu seu pensionau. – Pensione. Sì. Io capito. – Bravo. E che cosa ci fate voi qui? Sai lavorare? Guarda…

Io no (16)

Io no (16). Gli altri sapevano dove andare, io no.    

Il risveglio del bestiame

Il risveglio del bestiame. Cagliari, Piazza del Carmine, in una mattina di sole. Lei è seduta sulla panchina, lui è in piedi e sbevazza da una lattina. – Ma la ghi ses caddozzu – dice lei. – Poìtta? – Non lo vedi che c’hai tutto il giubbotto sporco. – Aundi? – Qui davanti e sui pantaloni….

Zio

Zio. Ieri sera in via Roma ho incrociato un ragazzo nero, jeans a fil di natica e dreadlocks, mi ha guardato e mi ha detto “Ciao zio”. Senza neanche pensarci gli ho risposto “Ciao”. Un istante dopo mi sono voltato e gli ho detto “Zio a chi?”. Lui era già lontano e a voce alta…

Al primo banco

Al primo banco. Quando avevo sei, sette anni pensavo che essere loquace significasse essere un tipo tranquillo. Convinto di fare buona impressione, al maestro avevo detto: signor maestro, io sono molto loquace. Ah, bravo, mi aveva risposto lui, tu allora ti siedi al primo banco.  

Cadono bottiglie

Cadono bottiglie. Ieri, fermata Ctm. I due, entrambi sulla trentina avanzata, aspettano in piedi al riparo della pensilina. – M’anti cuccau. – I controllori? – Eja. – A fine anno fanno cassa. Ladrònisi. – Ladrònisi è pagu. Inza’ d’appu nau: oh, la ghe seu disoccupau, se avrei avuto i soldi del biglietto già te lo…

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