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Senza soluzione di continuità

Senza soluzione di continuità. Spiaggia del Poetto, a Cagliari. Accampamento di ombrelloni. Sono in sei, seduti in cerchio, tre uomini e tre donne, età media cinquantacinque anni. Parlano a voce alta da non so quanto, senza soluzione di continuità. Dai loro discorsi mi sono fatto l’idea che sono: medici, microbiologi, esperti di agricoltura, sociologi, antropologi,…

Continuiamo così

Continuiamo così. Al bar, lui è seduto al tavolino, ha un marcato accento del nord e parla a voce alta al telefono. A un certo punto dice “Guarda, ieri notte abbiano cenato alla grandissima: una tempurina di verdurine, uno spaghettino, un frittino e un’insalatina di pomodorini e mozzarelline”.In un film di Nanni Moretti, mi avvicinerei…

Proprio pieni

Proprio pieni. L’altra notte c’era la luna piena. Mi sono affacciato e l’ho guardata. Era proprio piena. Credo che anche la luna sia rimasta lì a guardarmi. Ero proprio pieno. Per almeno cinque minuti ci siamo guardati in silenzio, entrambi proprio pieni. Poi ci siamo rotti i coglioni e abbiamo smesso.

L’estate indimenticabile

L’estate indimenticabile. Avevo davanti un rustico vassoio da un metro e mezzo ricolmo di spaghetti polemici all’astice e di lato un caustico lavamano di cozze migranti al sugo e un calice agrituristico da quarantacinque cc di vino rosso sierologico e il mare al tramonto su una tipica spiaggia distanziale e antisocialista e l’acqua pura e…

Le cause del disastro

Le cause del disastro. Mi è venuto in mente che qualche giorno fa, in un bar, ho sentito una donna dall’accento lombardo che parlava con un uomo dall’accento cagliaritano e la donna stava raccontando qualcosa circa la crisi economica nel nord Italia e, a un certo punto, lui l’ha interrotta e le ha detto molto…

Malibù

Malibù. Forse erano perfino bei tempi, l’età già adulta ma con residui di immaturità impenitente, quei pomeriggi d’estate che le ore passavano lente e svogliate, e mi ricordo che un giorno d’agosto qualcuno domandò: Dove andiamo stasera? E qualcun altro rispose: Al Malibù. Di rimando, canticchiando, l’altro fece: Malibù, Malibù, ponirì unu diru in cu’.

Skyline

Skyline. La mia impressione è che il bruco mela rovini lo skyline dei caddozzoni che rovinano lo skyline del labirinto del cavalluccio marino che rovina lo skyline del Lido che rovina lo skyline del ripascimento che rovina lo skyline del Poetto.

Quel giorno lì

Quel giorno lì. Io, quel giorno lì di quarant’anni fa, che sembrava un giorno d’estate come gli altri, una mattina qualsiasi, avevo quasi diciott’anni. Quel giorno lì, non ricordo come o da chi appresi la notizia. Forse dalla radio, forse dalla tv. Quel giorno lì, mi ricordo bene dove e cosa. Mi ricordo che ero a casa….

Era la mia bicicletta

Era la mia bicicletta. Era la mia bicicletta, mi verrebbe da dire, parafrasando Antonio Albanese, alias Alex Drastico, e il suo lungo, tragicomico monologo sul cornutazzo che gli ha rubato il motorino. Ecco, caro ladro cornutazzo che mi hai rubato la bicicletta: quella che mi hai portato via era la mia bicicletta, e sappi che tale…

Salvato (quarant’anni dopo)

Salvato (quarant’anni dopo). Giugno 1980, mattina.Ieri sera in sala prove, mentre preparavamo i pezzi che suoneremo tra qualche giorno alla festa al circolo degli ex marinai, una serata che abbiamo organizzato per un gruppo di anziani, qualche parente e un pugno di militari in pensione, mentre buttavamo giù la scaletta dei pezzi, un po’ di…

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