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Nella testa

Nella testa. Non ho che te e la confusione nella testa (1983)      

Sala d’attesa

Sala d’attesa. L’ultima volta che mi è capitato di andare al pronto soccorso c’era un tizio vestito in modo trasandato, era seduto vicino all’ingresso della sala d’attesa. Aveva sì e no una trentina d’anni, indossava una felpa con il cappuccio calato sulla fronte e stava armeggiando con tabacco e cartine. Quando ha finito di prepararsi…

Cose che ho pensato (tre)

Cose che ho pensato (tre). 21. Una volta ho pensato di fare il turista. Era maggio, faceva caldo, così ero uscito da casa vestito da turista: bermuda di cotone, camicia sgargiante, occhiali a specchio, scarpe comode e cappello di paglia, color crema. Il vicino affacciato alla finestra aveva scosso la testa “Ma come si è conciato?”, mi…

Cose che ho pensato (due)

Cose che ho pensato (due). 11. Una volta ho pensato di essere un semidio, una divinità minore. Poi mi sono ricordato di quel giorno che al bar avevo rovesciato il contenitore dello zucchero e Arturo mi aveva detto “Guarda qui che cosa hai combinato, razza di deficiente”. 12. Una volta ho pensato di comprarmi una moto….

I presenti tavoli

I presenti tavoli. I presenti tavoli sono ad uso esclusivo della pizzeria-fast food “Il Golosone” È severamente vietato sostare nei suddetti tavoli senza alcuna consumazione La direzione ringrazia [Cagliari, viale Diaz]  

L’uomo che allontanava le nuvole con un sorriso

L’uomo che allontanava le nuvole con un sorriso. Sono passati trentuno anni, da quel ventotto maggio. Non dico che sembri ieri, ma insomma. È che alcuni ricordi hanno un modo di procedere tutto loro. A volte basta un soffio di vento, o un suono ovattato, per recuperarne un’immagine intatta e nitida. Ora che ci ripenso,…

Gli scricchiolii dell’autocontrollo

Gli scricchiolii dell’autocontrollo. Alle undici ho appuntamento con il consulente che dovrà aiutarmi nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Esco da casa alle dieci e cinquanta. Sono in ritardo e cammino di fretta. Il marciapiede è deserto. Il passaggio pedonale pure. Nemmeno l’ombra di un auto. Accelero il passo e attraverso la strada. Sopra di…

Tre dita

Tre dita. A un certo punto ho starnutito. Così forte che mi sono ustionato la mano. Non proprio del tutto, ma quasi. Tre dita della mano sinistra. Un bel guaio, non c’è che dire. (foto mancante)    

C’è tutto un maggio

C’è tutto un maggio. Manteniamo la calma. Non facciamoci trascinare dalle agitazioni dell’animo. Attrezziamoci per affrontare lo scompiglio delle parole. Quelle dette, quelle non dette, quelle pensate, quelle in equilibrio, quelle mendicate, quelle capovolte e quelle immaginate. Restiamo simmetricamente difformi. C’è tutto un maggio intorno. Non sprechiamolo.   nella foto, non è maggio      

Autobus domenicale

Autobus domenicale. – Vieni qua! Tocca, sezzirì vicino a questa signora. – Ih, ‘tta bellu pippiu! – Ajò siedi. – Lei è la mamma? – No, sono la nonna. – Ma che bel bimbo! E me lo dici quanti anni hai? – … – Non parla? – Ha due anni e mezzo. Quando vuole già…

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