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Mi sono spaventato

Mi sono spaventato. All’improvviso mi sono spaventato. Uno spavento brutto. Di quelli da farsela sotto. Poi è passato. Finito tutto. Però, insomma, che spavento.   nella foto, rosso        

Poco da dire

Poco da dire. Non è che ci sia molto da dire. A parte che c’è vento. E che tremolano i vetri delle finestre. E che sbattono le porte. E che volano cartacce. E che si spezzano i rami. E che il mare è agitato. E che le passerelle ondeggiano. E che i pensieri sono confusi….

La ballata delle palle

La ballata delle palle. Girano Le palle girano Gira, no Gira, no Giran sì Frullano Le palle frullano Frulla, no Frulla, no Frullan sì Zompano Le palle zompano Zompa, no Zompa, no Zompan sì Scivola lo scialle Giù nel fondovalle Sto col guardaspalle Guardo le farfalle Prillano Le palle prillano Prilla, no Prilla, no Prillan…

Sicché

Sicché. Mi piacciono, certe stranezze. Mi piacciono talmente tanto che a volte mi sento persino un po’ a disagio. Per dirne una, mi piacciono gli anziani che usano il termine Sicché. Mi capita di incontrarne parecchi, di anziani, sull’autobus. Io quando sento un anziano dire Sicché, mi viene voglia di battere le mani. Mi viene…

Fintantoché

Fintantoché. La mia personale teoria evolutiva sostiene che gli esseri umani non potranno definirsi consapevolmente liberi e felici fintantoché i loro piedi non raggiungeranno i sessanta centimetri di lunghezza.   nella foto, sassi    

Dialoghi sulla telefonia mobile

Dialoghi sulla telefonia mobile. Lavori in corso sulla strada davanti al porto. L’autobus procede a singhiozzo. Due donne ultrasettantenni, sedute una di fronte all’altra, osservano dai finestrini la monotonia del traffico. – Tocca tocca, Serafina, mi sa che scendo alla prossima. – Eia. – Si bieus crasi. – Eia. – Ti telefono alle nove e…

Non era un dejà vu ma una canzone di Roberto Carlos

Non era un dejà vu ma una canzone di Roberto Carlos. Ieri pomeriggio avevo intenzione di scrivere anch’io qualcosa di stuzzicante sull’elezione del nuovo capo dello Stato, poi però veniva giù una pioggia triste, molto triste, e allora è successo che mentre pensavo a che cosa avevo in mente di scrivere, sono andato alla finestra…

E adesso

E adesso. E adesso questo sole spuntato all’improvviso vorrebbe farmi credere che non pioverà più per il resto della giornata?    

Chi converte chi

Chi converte chi. Qualche giorno fa mi ha fermato un tizio che profumava di pastasciutta al sugo con polpette. Credo volesse convertirmi. Gli ho detto che era inutile insistere, così si è allontanato. Con quel profumo addosso, però, è difficile che non gli sia riuscito di tirar su almeno un centinaio di seguaci.   nella…

Il cucchiaino nel taschino

Il cucchiaino nel taschino. L’altra mattina, mentre facevo due passi ai Giardini pubblici e pensavo alla bellezza dei capperi e delle magnolie, mi è capitato di incrociare un uomo coi baffi e dall’aspetto distinto che se ne andava in giro con un cucchiaino da caffè nel taschino della giacca. La paletta concava sbucava dal taschino…

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