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  • Tag Archives:  Gianni Zanata

Il volo delle rosette

Il volo delle rosette. Una volta ho pensato di essere uno scultore. Con la mollica delle rosette costruivo piccoli aeroplani che atterravano sui balconi dei vicini. Poi un giorno i vicini sono andati a lamentarsi dall’amministratore del condominio, e l’amministratore del condominio è venuto a dirmi che il palazzo si trovava in una zona di…

Io no (16)

Io no (16). Gli altri sapevano dove andare, io no.    

Al primo banco

Al primo banco. Quando avevo sei, sette anni pensavo che essere loquace significasse essere un tipo tranquillo. Convinto di fare buona impressione, al maestro avevo detto: signor maestro, io sono molto loquace. Ah, bravo, mi aveva risposto lui, tu allora ti siedi al primo banco.  

Non saprei come spiegarlo

Non saprei come spiegarlo. Prima o poi sarò costretto a raccontare di quella volta che a Natale ho preso a colpi di testa un pandoro scambiandolo per la faccia di Michael Jackson, mentre fuori diluviava e nella stanza a fianco qualcuno aveva messo sul giradischi la colonna sonora di Psycho a volume altissimo.  

C’è stato un periodo

C’è stato un periodo. Un periodo volevo foderarmi con carta da parati. Non tutto, solo le orecchie. Più o meno in quel periodo volevo anche scrivere una canzone fatta apposta per Nicola Di Bari.  

Io no (13)

Io no (13). Raccontava, raccontava, raccontava, raccontava, raccontava, raccontava, raccontava, raccontava, raccontava, io no.  

Bene, anzi, benissimo

Bene, anzi, benissimo. Qualche sera fa in via Roma ho incrociato un tizio che faceva finta di parlare al telefono. Indossava un giaccone scuro e in testa aveva un berretto di lana, avanzava a passi lenti e ripeteva a voce alta “Sempre le stesse cose, sempre le stesse cose, sempre le stesse cose”. Poi si…

Da dietro i vetri

Da dietro i vetri. Questa mattina mi sono affacciato al balcone e mentre seguivo con lo sguardo il volo di una cornacchia mi è sembrato di vedere il presidente della Repubblica che mi guardava da dietro i vetri di una finestra, all’ultimo piano del palazzo di fronte. Mi sono un po’ preoccupato, sulla terrazza all’ultimo…

Giuro che non c’entro niente

Giuro che non c’entro niente. L’altra sera in piazza Matteotti ho incrociato un gruppo di persone, credo fossero asiatici, forse del Bangladesh, o forse no, e queste persone stavano discutendo nella loro lingua. Non si capiva niente. Forse discutevano di calcio, di donne, di politica, del tempo, di cucina o di filosofia, chi lo sa….

Io no (9)

Io no (9). Mi scrutava e rideva, io no.  

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