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  • Tag Archives:  Gianni Zanata

Per l’esattezza

Per l’esattezza. All day long I’m sitting singing songs for every one. [Mother Nature’s Son, John Lennon-Paul McCartney, 1968]      

Cose che ho pensato (sette)

Cose che ho pensato (sette). 41. Una volta ho pensato a quel tizio che durante un convegno sulla creatività, davanti a centinaia di persone, aveva detto “Non lasciatevi ingannare: la creatività è solo una questione di equilibrio”. Che mi ricordo che mi era venuta voglia di salire sul palco e di prenderlo a calci in…

Cose che ho pensato (sei)

Cose che ho pensato (sei). 36. Una volta ho pensato a quando Arturo si era fidanzato con due fidanzate. Una si chiamava Beatrice, l’altra Giuliana. Le due non si conoscevano e non sospettavano niente. Arturo era sereno, diceva di amarle entrambe. Una volta a Beatrice le aveva detto “Ti voglio sposare”. A Giuliana no, non…

Che ci faccio qui?

Che ci faccio qui? Me l’ha chiesto un tizio che incontro ogni mattina quando prendo l’autobus. Poi è andato via di corsa, non mi ha nemmeno detto ciao.        

Cose che ho pensato (quattro)

Cose che ho pensato (quattro). 26. Una volta ho pensato di rubare un elicottero e di andare in Corsica insieme a Gianfilippo per un open mic a Marina di Porto. Poi Gianfilippo ha detto “Ma chi lo guida, l’elicottero?”. E allora niente. Siamo rimasti qua, non siamo più andati in Corsica. 27. Una volta ho…

Cosa deve fare

Cosa deve fare. Oggi mi sono ricordato di quella volta che nella cassetta della posta avevo trovato una raccomandata indirizzata A chi DESIDERA INCONTRARE DIO Cosa deve fare via strettamente personale LORO SEDE che all’inizio mi ero spaventato pensando che in casa mia ci abitasse qualcun altro oltre me e la mia famiglia. Poi invece…

Nella testa

Nella testa. Non ho che te e la confusione nella testa (1983)      

Ma poi

Ma poi. La realtà, a starci troppo dentro, sembra uno scherzo ma poi c’è del lavoro da fare.    

Sala d’attesa

Sala d’attesa. L’ultima volta che mi è capitato di andare al pronto soccorso c’era un tizio vestito in modo trasandato, era seduto vicino all’ingresso della sala d’attesa. Aveva sì e no una trentina d’anni, indossava una felpa con il cappuccio calato sulla fronte e stava armeggiando con tabacco e cartine. Quando ha finito di prepararsi…

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