Senza parole. Nei giorni scorsi, io e Marcel Proust, il cane di Arturo, siamo stati ore e ore a guardare la tv e ad ascoltare le notizie sulla crisi istituzionale e tutto il resto, i colpi di scena si susseguivano e c’era da restare senza parole. Anche Marcel Proust, che di solito non perde mai…
Parti ghei.
Parti ghei. Cagliari, linea 1 CTM, metà mattina. – Oh Gino. – Eh. – Custa grisi. – Eh. – Custa grisi s’ari arrovinau. – Colpa dell’euro. – Ci poris contai. – E deu? A sa pensioni candu ci arribu deu? Mai. – Non ci arribasa oh Gino. – Tutti a dare la colpa a Berlusconi. Ma…
Com’è che diceva Ricky Gianco?
Com’è che diceva Ricky Gianco? – Senti un po’, compagno. – Dimmi, compagno. – Siamo compagni anche nel Pd, giusto? – Certo che sì, compagno. – Bene. Senti un po’, compagno. – Dimmi, compagno. – Quest’affare kazako. Che te ne pare, compagno? – Uno scandalo. Dobbiamo fare qualcosa. – Giusto, compagno. – Via il ministro!…
Non è più come un tempo
Non è più come un tempo. Un governo di servizio, ha detto, al paese serve un governo di servizio. Che quando ho sentito questa cosa qui del governo di servizio, la prima cosa che mi è venuta in mente è stato il mio bagno. Di servizio, s’intende. E poi mi è venuto in mente tutto…
Cena
Cena. M’incarti sette, ottocento grammi d’intese. Ma che siano belle larghe, mi raccomando, ché ho gente a cena.