L’appagamento. All’alba di una giornata poco meno che insignificante per la maggior parte degli esseri umani, Raffaele è salito sul terrazzo e si è messo a guardare i tetti della città che dormiva ancora. Con la mano sinistra si accarezzava il mento, con la destra stringeva un bicchiere di latte caldo. Poi ha inclinato lievemente…
Cose che ho pensato (quarantatré)
Cose che ho pensato (quarantatré). 220. Una volta ho pensato di raccontare ad Arturo di quando ero bambino e mia mamma mi mandava a fare la spesa dal salumiere. Che poi non vendeva soltanto salumi, il salumiere. Vendeva di tutto. Olio, pane, biscotti, pasta, mozzarelle fresche, latte fresco, frutta, verdura, dentifricio, varechina, detersivo per i…
Indicativamente puro
Indicativamente puro. È successo di nuovo. Per la seconda volta in poche settimane, è successo che questa mattina ho versato il caffè nella tazza e ho messo a riscaldare il latte, e mentre il latte era sul fuoco, ho sciacquato la caffettiera, l’ho asciugata con uno strofinaccio e l’ho infilata anche stavolta nel frigorifero. Forse…
Puramente indicativo
Puramente indicativo. Questa mattina ho versato il caffè nella tazza e ho messo a riscaldare il latte. Mentre il latte era sul fuoco, ho sciacquato la caffettiera, l’ho asciugata e l’ho infilata nel frigorifero. Ci ho messo qualche secondo, prima di rendermi conto. Dopo aver fatto colazione, mi è venuto da pensare che qualche giorno…
Versare il latte sul pianto
Versare il latte sul pianto. Un ronzio, una specie di fischio sordo. Mi sono svegliato con questo ronzio nella testa, questa specie di fischio sordo. Un acufene, mi sono detto. Ecco qua, ho pensato, ci mancava solo l’acufene. Qualche tempo fa ho letto su una rivista che l’acufene non è esattamente una malattia, ma è…
Ci sono tappi e tappi
Ci sono tappi e tappi. Questa mattina, mentre rimuginavo sul sogno di un viaggio in terre silenziose e senza nuvole e facevo colazione e prendevo i biscotti tondi e farinosi e li mettevo in pila e riflettevo sul verbo esimere, non tanto sul significato quanto sulla terza persona singolare del passato remoto – egli/ella esimé…
Discorsi che portano da qualche parte
Discorsi che portano da qualche parte. Io sono povero. Non sono mai stato ricco. Ché se fossi stato ricco, ora non sarei povero. Io sono più povero di tanti poveri. Sono anche meno povero di certi poveri, non c’è dubbio. Che poi va da sé che molti poveri siano meno poveri di certi altri poveri,…
Le ho chiesto scusa
Le ho chiesto scusa. Questa mattina ho preparato il caffè, ho fatto colazione. I biscotti erano tondi e saporiti. Poi ho ripulito, ho riordinato, ho lavato la caffettiera, l’ho asciugata, ho aperto il frigo e l’ho sistemata a fianco al cartone del latte. Mi son seduto e ho acceso la tv. Son passati due minuti….