Precisazioni. Al parco in città. Il ragazzino, avrà dieci anni, più o meno, si avvicina alla mamma seduta su una panchina e le dice “Sei bella”. Lei fa spallucce, una smorfia. Lui la guarda più attentamente e precisa “Eh, non fai schifo, ma non sei certo la più bella del mondo”.
Tutte le mani
Tutte le mani. Cagliari, spiaggia del Poetto, primo pomeriggio. Sotto l’ombrellone: nonna, mamma, figlio di otto mesi, figlia di tre anni. La bambina è in piedi, mangia un tramezzino. Il più piccolo sta gattonando, si diverte a infilare le mani nella sabbia. La nonna, vigile e apprensiva, indica un probabile o imminente pericolo e urla….
Cose che ho pensato (quarantatré)
Cose che ho pensato (quarantatré). 220. Una volta ho pensato di raccontare ad Arturo di quando ero bambino e mia mamma mi mandava a fare la spesa dal salumiere. Che poi non vendeva soltanto salumi, il salumiere. Vendeva di tutto. Olio, pane, biscotti, pasta, mozzarelle fresche, latte fresco, frutta, verdura, dentifricio, varechina, detersivo per i…
Capofamiglia
Capofamiglia. Cagliari, spiaggia del Poetto, quinta fermata, primo pomeriggio. Il bambino, avrà due, tre anni, è seduto sul bagnasciuga e guarda verso il mare. Tra le mani stringe una lattina. All’improvviso un urlo da un gruppo di adulti sistemato all’ombra di tre ombrelloni coloratissimi. – Manuel! Manuel! Vieni a babbo con la coccacchiola. Il bambino…
Oi oia
Oi oia. Cagliari, via Roma, due donne, una sulla settantina, l’altra sulla quarantina, aspettano l’autobus davanti alla pensilina. – Ma tu sei la sorella di Franco? – No. – Me lo ricordo bene, a Franco. – Non sono la sorella di Franco. – Ma io la conosco, a tua mamma. – Mia mamma deve morire….
Ci vuole pazienza
Ci vuole pazienza. Cagliari, autobus, linea 6. – Ma lei di dov’è? Proprio di Ruinas? Eh, ci sono stato, una volta. Piccolino piccolino, Ruinas. Un paesello. Un tempo ero fidanzato con una ragazza di Villamar che abitava in Piazza d’Armi e aveva una sorella sposata con uno di Ruinas, i genitori erano morti, poverini, e…
Questione di grazia
Questione di grazia. Ieri sera, Quartu, Ctm, linea 40. Babbo circaquarantenne a figlio circanovenne. – Accabbàdda de fai casinu, guarda che ti lascio da nonna. – No, lasciami da mamma. – Appu nau cittirì. – Domani mi lasci da mamma? – Domani è festa e chiediamo la grazia. – … – … – Papà. –…
Riprovi più tardi
Riprovi più tardi. Sull’autobus. Giovane al telefono. – No. Mi dispiace. Adesso non fa. Mamma non c’è. Cioè, c’è ma non può rispondere. Mi dispiace. Le ho detto che non fa. In questo momento è impegnata. Si sta facendo la doccia. Riprovi più tardi. Grazie. nella foto, il telefono