Non c’è altra spiegazione. Poco fa stavo riflettendo su alcuni pensieri che non riuscivo a mettere a fuoco, pensieri complicati come i tempi che viviamo, e a un certo punto mi è venuto in mente che non mi è ancora capitato che mi sia messo a scrivere di cani, o di gatti. Poi però mi sono…
Cose che ho pensato (trentasette)
Cose che ho pensato (trentasette). 206. Una volta ho pensato che anche se era un periodo che non mi arrabbiavo, un po’ mi faceva arrabbiare, il fatto che non mi arrabbiassi. 207. Una volta ho pensato che le cose esistono solo perché le percepiamo. La realtà non esiste, mi era venuto da pensare. Se proprio esiste, è…
Dentro un vaso
Dentro un vaso. “A stare dentro un vaso si finisce per vivere una vita involontaria”, diceva Arturo. nella foto, filosofia spicciola
Cose che ho pensato (trentadue)
Cose che ho pensato (trentadue). 181. Una volta ho pensato di prendermi a schiaffi. Non è stato facile. 182. Una volta ho pensato che non avevo voglia di fare niente. L’unica cosa che avevo voglia di fare era guardare dalla finestra. Poi però, dopo due ore che guardavo dalla finestra, mi sono stancato. Allora mi…
Cose che ho pensato (trentuno)
Cose che ho pensato (trentuno). 176. Una volta ho pensato di festeggiare il nuovo anno in Germania. Ero partito insieme a Arturo e Marcel Proust, il cane di Arturo. Dovevamo andare al funerale di Benito, lo zio di Arturo, che aveva ottantanove anni e abitava in un paesino della Baviera. Benito aveva avuto cinque mogli…
Cose che ho pensato (trenta)
Cose che ho pensato (trenta). 171. Una volta ho pensato di essere un barattolo di confettura. Arturo mi aveva tenuto tre mesi in frigorifero. Poi dentro il barattolo si era formata della muffa. Arturo si era seccato, nel vedere tutte quelle chiazze bianche e grigie. Una mattina mi aveva portato al supermercato e mi aveva…
Cose che ho pensato (ventisette)
Cose che ho pensato (ventisette). 151. Una volta ho pensato di perdere la memoria. Non ricordavo nulla. Mi guardavo allo specchio e mi domandavo chi fossi. Non ricordavo in che città abitassi. Non ricordavo neanche come si allacciassero le stringhe delle scarpe. Poi era arrivato Arturo e mi aveva detto che ero il suo migliore…
Cose che ho pensato (venticinque)
Cose che ho pensato (venticinque). 141. Una volta ho pensato di guardarmi la pancia per vedere come cresceva la lanugine nell’ombelico. Ero convinto di poter fare chiarezza su uno dei grandi misteri della vita. Avevo trascorso la giornata a guardarmi la pancia, dalle otto del mattino alle otto di sera. Il giorno dopo avevo un’ernia cervicale…
Cose che ho pensato (tre)
Cose che ho pensato (tre). 21. Una volta ho pensato di fare il turista. Era maggio, faceva caldo, così ero uscito da casa vestito da turista: bermuda di cotone, camicia sgargiante, occhiali a specchio, scarpe comode e cappello di paglia, color crema. Il vicino affacciato alla finestra aveva scosso la testa “Ma come si è conciato?”, mi…