Carteggi (3). Ciao, ti scrivo per dirti che non ho molto da dire. E nemmeno da scrivere. Ciao.
Carteggi (2)
Carteggi (2). Ciao, come va? Tutto bene? Hai ricevuto la mia ultima lettera? E la penultima? Avresti preferito una telefonata? Non pensi che una lettera sia meglio di una telefonata? Non pensi che le parole scritte abbiano una forza e una valenza superiori a qualsiasi parola non scritta? Sei anche tu dello stesso parere? Sono…
Carteggi (1)
Carteggi (1). Ciao, come stai? Volevo scriverti una lettera, e infatti, come vedi, la sto scrivendo. Volevo scriverti una lettera perché mi sembra che dovremmo parlare, io e te. Certo, al momento sono io che parlo con te. Anzi, sono io che ti scrivo, per la precisione. Però se anche tu volessi parlarmi, o scrivermi,…
Io no #51
Io no #51. Mi parlava e diceva Coffehouse, Store, Bistrot. Io no.
Su livelli sfalsati
Su livelli sfalsati. L’altra mattina camminavo e guardavo le persone che incrociavo, le guardavo e le ascoltavo, le guardavo il tempo di uno sguardo, le ascoltavo il tempo di un niente, alcune parlavano al telefono, altre invece parlavano tra di loro, e tutte comunque sembravano avere tante cose da dirsi, tantissime cose da dirsi, e…
Mandanti morali
Mandanti morali. Nei giorni scorsi faceva freddo e ho notato che sull’autobus la gente se ne stava per i cazzi suoi, avvoltolata in sciarpe, guanti e cappotti, non aveva molta voglia di parlare, di commentare o di. Aveva lo sguardo perso nel nulla siderale. Oggi che l’aria è più calda, già mi sembra più vispa,…
Settembre (1)
Settembre (1). Ah, settembre. A volte settembre sembra marzo, altre maggio. Invece è proprio settembre, c’è poco da dire. Te ne accorgi, quando arriva settembre, ché l’aria è proprio settembrina. Eh, già. A settembre si medita. Sì, si medita. Mentre ridere si ride a giugno, e a marzo si ridacchia. A settembre no, a settembre si…
Canzoni nella testa (8)
Canzoni nella testa (8). La canzone che ho nella testa da quando mi sono svegliato è “Astral Plane”, di Valerie June, nella versione suonata e cantata qualche settimana fa al Saturday Session della CBS. Dancing on the astral plane In holy water cleansing rain Floating through the stratosphere Blind, but yet you see so clear Me…
Macchie
Macchie. Mi è sembrato di vedere il volto di Stevie Wonder su una macchia di muffa.
Parola muta
Parola muta. Ieri era la giornata mondiale della poesia e mi è venuta in mente una cosa che ho sentito dire la scorsa estate a Seneghe da un poeta che si chiama Giovanni Piga: “La poesia è una parola muta che ti parla”, ha detto.