Quaderni del coprifuoco (7). C’è stato un periodo che prendevo appunti su dei fogli sparsi, vi annotavo la lista della spesa, il numero degli oggetti che tenevo sulla scrivania, il totale delle monete che avevo in tasca, gli appuntamenti settimanali, qualche frase estrapolata dagli articoli sui giornali, le credenziali di accesso alla posta elettronica o…
Quaderni del coprifuoco (6)
Quaderni del coprifuoco (6). Arturo mi osservava mentre me ne stavo seduto a contemplare il niente dei miei pensieri davanti a una serie di piccoli quaderni dalla copertina gialla e blu, come la maglia dell’Hellas Verona, quella che i calciatori indossano quando giocano in casa, che in trasferta le maglie, tutte le maglie, fanno un…
Quaderni del coprifuoco (5)
Quaderni del coprifuoco (5). Questa mattina la mia attenzione, se così si può dire, si è concentrata principalmente su una scritta in maiuscolo incisa, forse con un cacciavite, forse con un punteruolo, forse con una chiave o un coltellino, chi lo sa, sul sedile di un autobus, linea 3, grazie al quale ho potuto raggiungere…
Quaderni del coprifuoco (4)
Quaderni del coprifuoco (4). Dopocena, nonostante facesse abbastanza freddo, e per freddo intendo dire che la temperatura esterna si aggirava sui diciotto, venti gradi, ho aperto la finestra che dà sul balcone. L’aria sapeva di crauti. – Chiudi quella cazzo di finestra – ha intimato Arturo dal divano.– Lo senti anche tu questo odore di…
Quaderni del coprifuoco (3)
Quaderni del coprifuoco (3). Arturo adora la pioggia. La considera una sorta di compensazione benefica della prostrazione spirituale che di tanto in tanto lo tormenta. Quando piove, è quasi di buon’umore. Nel suo sguardo riesco perfino a intravvedere un po’ di sincerità e di sentimento. Senza esagerare, sia chiaro. Arturo non è mai sincero, nemmeno…
Quaderni del coprifuoco (2)
Quaderni del coprifuoco (2). A dispetto dell’umidità notturna, poco dopo le ventitré Arturo si è alzato dal divano, ha preso il sassofono e ha iniziato a soffiarci dentro. Venivano fuori note sbilenche e presuntuose. Marcel Proust osservava con le zampe distese e il muso appoggiato sul pavimento. Il suo orecchio destro sembrava mostrare interesse per…
Quaderni del coprifuoco (1)
Quaderni del coprifuoco (1). Ieri, poco dopo le ventidue, mi sono affacciato al balcone, ho alzato la testa in direzione della Cintura di Orione e ho ascoltato il silenzio nell’aria, ondeggiante come una sagoma di gelatina. Quel silenzio mi parlava. In quale lingua, però, non saprei. Un istante dopo si è avvicinato Marcel Proust, il cane…