Giorno 29. Dal diario di H., scritto un mese prima della sua partenza per Cuba. Zurigo, pensione Josephine.Oggi è il 29 giugno 1997. Sono le 7.50.Stanotte ho sognato di svegliarmi in una città orientale, forse giapponese, forse coreana, forse no. Le strade brulicavano di auto nere e affusolate. Le persone indossavano una specie di divisa,…
Rum e dolcetti
Rum e dolcetti. Era il chiaro di luna e me ne andavo in giro per la campagna su una bici da cross. Pedalavo con una scioltezza da campione. Dopo aver attraversato un sentiero pietroso, mi sono ritrovato davanti a un cancello chiuso. Lì c’era un tizio seduto su una sedia in equilibrio su due gambe….
L’ora più bella
L’ora più bella. In spiaggia è l’ora del pomeriggio. L’ora più bella, in queste giornate di fine agosto. Pochi bagnanti, il tepore del sole, il rumore, quasi impercettibile ma costante, delle onde che fiaccamente si infrangono sulla battigia: c’è come una sensazione di quiete, in questa nicchia di mondo. Sono sdraiato e la brezza che…
Rendersi conto
Rendersi conto. Dice Arturo che l’altra notte si è svegliato all’improvviso perché gli era sembrato che stessi parlando nel sonno. Poi si è avvicinato per rendersi conto e dice che non stavo parlando. Stavo cantando “Sul mare luccica l’astro d’argento”. Non è più riuscito a chiudere occhio, dice.
Prima del tempo
Prima del tempo. Questa mattina, poco prima di svegliarmi, mentre ancora dormivo un sonno semplice e leggero, ho salutato le persone che in quel momento si trovavano con me nel sogno che stavo sognando. Ho fatto un cenno con la mano e ho detto “Ciao, devo andare, è ora che mi svegli”. Loro hanno ricambiato…
Mi sono addormentato
Mi sono addormentato. All’improvviso mi sono addormentato. Un sonno pesante. Di quelli da dormire per ore e ore. Poi mi sono svegliato. Il sonno non c’era più. Però, insomma, che sonno. nella foto, arancione
Per amore cosa non si fa (alternate take)
Per amore cosa non si fa (alternate take). Avevo vogliadi rotolarmiun po’sui tuoi pensieri,poi tu peròmi hai detto“ed è per questoche mi hai svegliato?”. E alloraperdonamise, anziché rotolarmiun po’sui tuoi pensieri,adesso guardola tua bocca semichiusae questa moscamortasulle tue labbra viola.