Pensionati. Cagliari, fermata dell’autobus, un tizio sulla sessantina parla al telefono, cammina nervosamente avanti e indietro. Ha un chiaro accento napoletano e sembra indispettito dalle informazioni che riceve dall’interlocutore al telefono. – Acqua? E che ne so. ‘A bullett dell’acqua? Ma parli seriamente? Sarà compito del condominio. Io che ti posso dire? Maronna mia, quello…
Ma quando?
Ma quando? Cagliari, autobus, linea 5. La ragazza stringe il telefono in una mano e con l’altra si sistema gli auricolari, li attorciglia, li sbroglia, li attorciglia di nuovo. Un po’ parla sottovoce, un po’ urla. Ogni tanto sbuffa. – Potevamo fare tutto quello che volevamo. Tutto, potevamo fare. E invece sono uscita. Da sola….
Relax
Relax. Cagliari, autobus, linea 5. Squilla il telefono. Una serie di sei squilli. Poi altri quattro. Poi altri tre. Infine la tizia seduta a fianco al finestrino risponde. – Ciaoooo! Sì, sì. Eh, sono a Cagliari. Ho dormito a casa di un’amica. Tutto bene. Guarda, mi sento proprio tranquilla. Rilassata. Ieri siamo andate in un…
La manopola
La manopola. Cagliari, autobus. Il tizio sulla settantina, riportino unto e pancia prominente, è seduto a fianco al finestrino e parla al telefono. Di tanto in tanto si tocca la patta dei pantaloni. – E che cosa ci vuoi fare? Non gli puoi tenere rancore. No. Quattrocento, prendo. Adesso… come faccio a tenere, mettere benzina…
Viva voce
Viva voce. Cagliari, autobus, linea 5. Sedili posteriori, telefonata in viva voce. Lei accavalla le gambe e si accarezza i capelli biondo platino. Il tono di lui giunge nitido e stentoreo a tutti i passeggeri. – O lilla, ma devi passare? – Boh, sono sul pullman. – Inza’? Passi? – Uhm. E quando? – Adesso….
Sai cosa succede?
Sai cosa succede? L’altro giorno alla fermata dell’autobus c’era questa tizia, sui trentacinque, quaranta, che parlava al telefono e noi la sentivamo tutti, noi che aspettavamo l’1, ché più che parlare urlava, la tizia, era impossibile non sentirla, continuava a ripetere “Non ci vado da lui. No, no, ti ho detto che non ci vado”….
Mi sa di no
Mi sa di no. Squilla il telefono. – Pronto? – dice una voce maschile. – Sì. Pronto – dico. – Michela? – … – Non sei Michela? – Mi sa di no. – Ah. Ho sbagliato numero. Clic.
Fissandomi con occhi assenti
Fissandomi con occhi assenti. Questa mattina mi ha telefonato mia madre per parlarmi di certe questioni, e a un certo punto mi ha detto “Oggi è il tuo compleanno, vero?”. “No”, le ho detto, “oggi è il ventidue luglio e non è il mio compleanno”. “Ah”, mi ha detto lei, “strano”. “Strano cosa?”, le ho…
La telefonata delle 9.33
La telefonata delle 9.33. Rispondo al sesto squillo. – Pronto. – … – Pronto. – … – PRONTO. – … – Chi è? – … – Adesso metto giù. – … – Sto per mettere giù. – … – Pronto. – … – Vi avevo avvertiti. – … – Ora metto giù. – … Clic….
La telefonata delle 15.10
La telefonata delle 15.10. Rispondo al quarto squillo. – Pronto? – Sì, pronto, chi parla? – No. Chi parla lo dico io. Chi è lei e perché mi sta chiamando? – Pronto? Qui è l’Autorità per l’Energia Elettrica nazionale. – E ‘sti cazzi. – Come? Mi sente? – La sento, la sento. – Per piacere,…