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L’alfabeto di Marcel Proust

L’alfabeto di Marcel Proust. Mi ricordo la sera, più o meno era l’ora di cena, in cui Ottavia si è svegliata e ha iniziato a urlare. Nessuno però ci ha fatto caso. Le capitava di tanto in tanto, di mettersi a urlare all’improvviso, forse per via di un problema all’orecchio che si trascinava da mesi….

Sono aperte le iscrizioni (3)

Sono aperte le iscrizioni (3). Purtroppo è successo che quest’anno non si svolgeranno né il corso di abbondanza creativa né il corso di scrittura a distanza. Era tutto pronto, le iscrizioni erano state aperte, poi erano state chiuse, poi erano state riaperte e infine richiuse, ma gli organizzatori hanno deciso che non era proprio il caso. C’è troppo inquinamento, meglio…

Dissociarsi

Dissociarsi. Mi sono alzato non dico di buonumore ma per lo meno con i coglioni che non giravano come al solito, diciamo ben disposto nei confronti dell’umanità e con un piglio da esistenzialista dissociato, più tendente alla spregiudicatezza che al significato astratto e precario della vita, e perfino starmene seduto a gambe incrociate o ritenermi…

Cose che ho pensato (quaranta)

Cose che ho pensato (quaranta). 217. Una volta ho pensato di fare il conto delle olive che ho mangiato in tutta la mia vita. E anche di quante pizze. E di quanti biscotti. E di quante fragole. E di quante uova. Quando l’ho detto a Arturo, a momenti gli andava di traverso il caffè.  

Dentro un vaso

Dentro un vaso. “A stare dentro un vaso si finisce per vivere una vita involontaria”, diceva Arturo.     nella foto, filosofia spicciola    

Cose che ho pensato (diciotto)

Cose che ho pensato (diciotto). 106. Una volta ho pensato che la vita è strana, ma c’è di peggio. 107. Una volta ho pensato di essere un rotolo di carta igienica. A Arturo però non gliel’ho detto. 108. Una volta ho pensato di raccontare quel che accadde molti anni fa, quando a un concerto di…

La pagella delle valutazioni impossibili

La pagella delle valutazioni impossibili. Seduto su una panchina dei giardini, un libro tra le mani, le labbra serrate in una smorfia di sottile piacere, Erasmo riflette su una cosa che ha letto su una rivista, l’altro giorno, circa il potere e l’influenza delle parole. Alcuni dicono che quando è detta, la parola muore. Io…

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