Mi stava venendo da scrivere un discorso sulla complessità dei tempi che viviamo, che pure non son tempi per soprabiti corti e stretti.
Ma poi ci ho ripensato: m’è sembrato un tema troppo lambiccato.
Allora ho provato a buttar giù due righe sulla fragilità delle nostre abitudini, che pure non son mica le abitudini di una volta, sgualcite e marzoline.
Ma non c’era verso, i concetti cascavano nella direzione opposta.
Così mi sono alzato e sono andato a chiudere la finestra del bagno che sbatteva già da parecchio e dato che c’ero sono andato in cucina e ho aperto il frigo e ho visto che c’erano degli yogurt alla fragola e ne ho preso uno e mentre affondavo il cucchiaino nel rosa cremoso m’è venuto da pensare che mia mamma lo chiamava gioddu, lo yogurt. E dentro non c’erano nemmeno, le fragole.