Ti ricordi?

Ti ricordi?

Eri invisibile e non lo sapevi. Attendevi solitario nel vento d’agosto. Indossavi un paio di mocassini blu. Pensavi alternativo. Desideravi dormire dando prova di lungimiranza. Avevi le rughe. Avevi un movente. Eri il più scaltro e il meno esigente. Stringevi tra le dita un fazzoletto sporco di rossetto. Guardavi il cielo e ti sembrava un sudario di pietra. Eri indifeso. Avevi la barba di tre giorni, le unghie sporche e un graffio d’animale sul polso. Ridevi a testa in giù. Eri l’altro che non conoscevi. Fissavi il suo volto bianco. Assorbivi il vuoto che cresceva tra di voi. Respiravi il profumo delle rose ed eri fiero della tua espressione. Abbracciavi il tuo piedistallo. Disegnavi profili tentacolari. Eri il filo che univa. Eri l’ansia abusiva. Eri quello che non serviva. Vivevi nel buio. Gridavi con dolcezza e parlavi di meno. Eri l’ombra e il contro canto. Eri la brutta copia di un rimpianto.
Ti ricordi?
 
altafedeltà

 

 

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